Storia di Giovanni, 30 anni, morto suicida per colpa della crisi agricola
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Storia di Giovanni, 30 anni, morto suicida per colpa della crisi agricola

Coperto dai debiti ha deciso di impiccarsi in campagna: Vittoria, nel ragusano, era l'Eldorado. Ma ora non più

Le campagne siciliane
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Onofrio Dispenza Modifica articolo

8 Aprile 2018 - 19.26


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Si è impiccato all’interno della sua azienda agricola. Giovanni Viola, sposato, padre di una bambina di pochi mesi, 30 anni o poco più, era prigioniero di debiti figli della crisi agricola che sta attraversando Vittoria, il più grande centro agricolo siciliano, negli anni scorsi divenuto un vero Eldorado. Giovanni si è ucciso nelle campagne alle spalle di Scoglitti, Come accade in questi casi, i familiari non vedendolo rientrare sono andati a cercarlo e lo hanno trovato impiccato. 
Giovanni Viola è la piu giovane vittima della crisi agricola di questi mesi.
Giovanni non fa notizia, in un Paese alle prese con le cronache della politica, fatta di incontri, di pranzi, di veti, di furbizie e di appetiti personali che hanno poco a che fare con le ragioni, la rimozione delle ragioni, che hanno spinto un giovane padre di famiglia a togliersi la vita. La terra è coraggio e può dare lavoro e futuro. A Vittoria ha dato lavoro, sì, ma ricchezze a pochi. Chance che si è smarrita nel vento, come spazzata da quello scirocco che di tanto in tanto attraversa le immagini della fiction di Montalbano, girato in quest’angolo di Isola. L’occasione di cambiare le cose, non governato, reso permeabile agli appetiti di Cosa nostra, si è persa per strada. I piccoli hanno visto i boss ingrassarsi e si sono ritrovati col culo per terra. Sì, è vero, qui ci sono tanti arresti, e altrettanti sequestri di beni. Ma non è bastato, non basta.
Lo Stato non può essere – anche se deve pure essere – solo polizia e magistratura. Occorre altro. Qui la mafia s’era ingrassata mettendo le proprie regole ad uno dei mercati agricoli più importanti del Paese. Cassette e imballaggi, un giro milionario, era e resta in gran parte dominio della mafia. Mafia potente, tanto da scoraggiare la denuncia della diffusa regola del “pizzo”. Potente perché spesso tutt’uno con la politica: l’una cerca l’altra. E la politica qui non ha colore, spesso destra e sinistra si sono ritrovati all’ombra dello stesso ombrello. Pesante la presenza nelle competizioni elettorali. Pesante e sfacciata, con inviti e veti pubblicati sui social, con minacce aperte e “firmate” ai pochi che restano con la schiena dritta e denunciano, anche con inchieste giornalistiche. Si, è vero, a tagliare le gambe all’economia agricola di questa zona ci sono i prodotti a basso costo che arrivano nei nostri mercati da Cina e Africa, ma è anche vero che un settore allo sbando e senza governo è fragile, facile da colpire e affondare. E Giovanni era un piccolo seme che si è lasciato che seccasse. 

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