Ci sono banconote o monete denominate nelle vecchie valute nazionali che possono essere ancora cambiate in euro. E il caso del marco, o della pesetas, anche se la Banca di Spagna continuerà a cambiare la vecchia valuta fino al 2020. Insomma, nascosti in un cassetto o in qualche cassetta di sicurezza, giacciono banconote e monete che superano il valore di decine di miliardi di euro.
La Bundesbank cambierà marchi per un tempo illimitato, mentre chi possiede franchi francesi, lire e dracme potrà conservarle solo come ricordo. La banca centrale tedesca, infatti, non ha posto un limite temporale di utilizzo della vecchia moneta e alcuni sostengono che nei caveau delle banche ci siano miliardi di marchi tedeschi pronti ad essere riutilizzati, per esempio, in caso di uscita dall’euro.
Ipotesi bollate come sciocchezze, ma all’appello della Buba nel 2013 mancavano 13 miliardi di marchi tra banconote e monete, ovvero sei miliardi e mezzo di euro, in base al cambio di 1 euro=1,95 marchi, e diversi esercizi pubblici non hanno mai cessato di accettarlo.
E la Germania “sovranista” in fatto di valuta non è un caso isolato. Gli altri paesi che non hanno posto una scadenza alla circolazione delle vecchie banconote sono: Austria, Estonia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Slovacchia e Slovenia.