Secondi gli esperti, infatti, l’esplosione di un conflitto duraturo potrebbe avere conseguenze imponenti sull’economia mondiale e potrebbe portare al verificarsi di shock finanziari particolarmente importanti. Come racconta Cristiana Gagliarducci su Money.it.
D’altronde, l’uccisione del generale iraniano avvenuta qualche giorno fa ha già avuto un impatto dirompente sui mercati (si pensi soltanto alle reazioni di oro e petrolio). Le cose adesso potrebbero persino peggiorare secondo Moody’s.
Le ultime previsioni degli esperti hanno trovato ragion d’essere nella lettera inviata ai clienti dal senior analyst di Moody’s, Alexander Perjessy, che ha guardato con pessimismo all’attuale stato dei rapporti USA-Iran.
Poco prima del fine settimana, Donald Trump ha ordinato un raid a Baghdad nel quale è rimasto ucciso il generale Soleimani, alto esponente della Repubblica Islamica.
L’atto ha avuto immediate conseguenze politiche, con Teheran che si è detta pronta a vendicarsi e con Washington che non ha mancato di esacerbare una tensione già elevata.
Anche i mercati non sono rimasti a guardare. Il prezzo del petrolio è decollato dopo la confermata uccisione, e così è accaduto al prezzo dell’oro, schizzato sui massimi 2013.
Stando alle previsioni di Moody’s, comunque, le cose potrebbero persino peggiorare. Se il conflitto USA-Iran si rivelerà duraturo, il mondo potrebbe vedersela con shock tanto importanti da condurre al deterioramento delle condizioni di finanziamento e di operatività.
Le conseguenze peggiori, hanno continuato gli esperti, saranno evidenti specialmente per il prezzo del petrolio che continuerà ad aumentare con ovvie ripercussioni globali.
Il conflitto USA-Cina, insomma, continuerà ad essere attentamente monitorato, soprattutto alla luce di una tensione ormai alle stelle.