Riuscirà a placare la rabbia sociale? No. Ma almeno a tamponare le situazioni più difficili sì: mentre studia gli interventi da inserire nel prossimo decreto di aprile per mitigare i danni economici del Coronavirus il governo accelera e anticipa, con un decreto, 4,3 miliardi del Fondo di solidarietà ai Comuni, con le casse in difficoltà. E ha stanziato in aggiunta, con ordinanza della Protezione civile, 400 milioni subito «per buoni spesa ed erogazioni di generi alimentari», dopo il ritardo dei bonus da 600 euro previsti dal precedente provvedimento.
I fondi saranno distribuiti ai comuni (8000) in base al numero deli abitanti. Poi toccherà alle amministrazioni locali dividerli, individuando i nuclei familiari più fragili.
Il ruolo dei comuni
I buoni spesa che i Comuni assegneranno alle famiglie in difficoltò andranno dai 25 e i 50 euro, ma saranno le amministrazioni a regolarsi anche sulle cifre.
Il fondo dovrà bastare fino al 15 aprile, quando saranno erogati i 600 euro previsti dal decreto per le fasce deboli.
Entro domenica sera tutti i comuni dovranno attivare un numero telefonico dedicato ai residenti che vogliano avere accesso ai buoni. Sarà stilata una lista di supermercati convenzionati che accetteranno i voucher.
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