I prestiti con garanzia pubblica sono “una scelta alternativa, ma come già evidenziato non incompatibile, rispetto a quella di prevedere indennizzi per tutto il sistema produttivo, motivata dagli attuali vincoli di finanza pubblica e dalla necessità di approntare strumenti che consentano di generare un moltiplicatore tra le risorse pubbliche stanziate e il flusso di liquidità attivato, così da supportare le imprese di tutte le dimensioni e di tutti i settori”. A sottolinearlo il direttore generale di Confindustria Marcella Panucci in audizione davanti alle commissioni riunite Finanze e Attività produttive sul dl Liquidità.
Tuttavia, rileva “la soluzione scelta dal Governo fa leva sull’indebitamento delle imprese, con il rischio di appesantirne la struttura finanziaria. Impatto che verrebbe attenuato, fino anche a renderlo del tutto marginale, se si seguisse la strada proposta da Confindustria di prevedere debiti rimborsabili a 30 anni, così da diluire molto nel tempo il peso della restituzione”.
Al riguardo, aggiunge, “non condividiamo la scelta della Commissione europea di fissare – nel Temporary Framework sugli aiuti di stato alle imprese danneggiate dall’emergenza – a 6 anni la durata degli affidamenti garantibili”.