Rappresaglia? C’è la sensazione: un operatore che denunciò l’Istituto Palazzolo Fondazione Don Gnocchi, facendo scattare l’indagine dei pm di Milano sui contagi di coronavirus nella Rsa, ha ricevuto una lettera di licenziamento dalla cooperativa Ampast, operante nella struttura.
Altri dipendenti avrebbero ricevuto lettere di sanzione disciplinare in cui si preannuncia trasferimento in altre sedi.
Già il 20 aprile scorso i lavoratori erano stati sospesi “cautelativamente dal servizio con diritto alla retribuzione” per avere “leso l’immagine” della cooperativa, nonché della Fondazione. Quest’ultima aveva precisato di “aver legittimamente esercitato il proprio diritto contrattuale di ‘non gradimento’ nei confronti della cooperativa Ampast, ritenendo la presenza di alcuni dei loro lavoratori all’interno della struttura, incompatibile e inopportuna dopo che gli stessi, a mezzo stampa e televisione, avevano espresso giudizi gravi e calunniosi, tali da ledere il rapporto fiduciario con la Fondazione”.
L’Istituto Palazzolo Don Gnocchi aveva anche precisato che “la cooperativa in qualità di datore di lavoro, anche a sua propria tutela, ha autonomamente ritenuto di avviare l’iter di contestazione disciplinare, secondo quanto normativamente previsto”.
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