In un paese nel quale le leggi non frenano l’illegalità figuriamoci se nel nome della semplificazione si spianasse una prateria che consentisse a chi gestisce i denari pubblici di fare ciò che vuole, favorire amici, parenti, ditte riconoscenti e quant’altro senza che ci sia alcun argine.
La burocrazia e le procedure complicate sono un problema. La corruzione, il lavoro nero, il non rispetto delle leggi e delle norme però sono una piaga endemica. E allora che fare?
“Semplificare le procedure e velocizzare la realizzazione di opere pubbliche (piccole e grandi) può aiutare la ripresa dell’economia, in particolare dell’edilizia, settore con forte impatto occupazionale positivo. Se si sceglie questa strada però bisogna aumentare i presidi di legalità per contrastare il lavoro nero, le infiltrazioni mafiose in appalti e subappalti e mettere in primo piano la sicurezza del lavoro nei cantieri”.
Lo afferma il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro.
“È inaccettabile che sull’altare della velocità e della semplificazione, prosegue il capogruppo di Liberi e Uguali, qualcuno pensasse di mettere in secondo piano presidi di legalità come il Durc, il sistema di certificazioni antimafia e il presidio anticorruzione dell’Anac. Rilanciare il settore delle opere pubbliche senza arretrare sul terreno della sicurezza, dei diritti dei lavoratori e della lotta alla corruzione: questa é la sfida da vincere non solo per il Governo ma per l’intero Paese”, conclude Fornaro.