Lo smart working è un tema caldo negli ultimi mesi. Il lockdown ha infatti fatto emergere la necessità di lavorare a distanza e le aziende private e le pubbliche amministrazioni hanno dovuto ripensare l’intera organizzazione del lavoro.
Dopo la chiusura totale, la situazione non è mutata di molto perchè i contingentamenti riducono lo spazio di lavoro e c’è bisogno di pianificare una nuova economia, basata sul raggiungimento di obiettivi e misurazione delle performance.
Dialog Sistemi, società di consulenza dall’esperienza decennale, propone soluzioni per ogni tipo di realtà aziendale, occupandosi sia di pubblica amministrazione, sia di servizi.
Lo scopo è ottimizzare il lavoro in azienda con software in grado di raccogliere ed elaborare i dati prodotti dalle aziende. I programmi sono molto sofisticati e, la loro composizione a moduli, li rende semplici da utilizzare, ottenendo elaborazioni statistiche in poco tempo e per aree specifiche. Si può quindi analizzare un determinato comparto aziendale, verificando i singoli processi di produzione di produzione o di avanzamento di un progetto.
La gestione del lavoro da remoto
La crescente richiesta di lavorare in smart working, combinata anche ad un’esigenza pratica delle aziende per quanto concerne gli spazi a disposizione, pone la questione sulla gestione del lavoro da remoto.
I software di gestione sono un aiuto fondamentale in questo perché ciascun dipendente può caricare gli aggiornamenti in piattaforma e informare i dirigenti su quanto fatto. L’aggiornamento costante dei dati poi consente a tutto il team di individuare situazioni da correggere e intervenire tempestivamente per uscire da condizioni sfavorevoli.
Per far funzionare in maniera eccellente il sistema, è importante creare un clima di fiducia reciproco. Questo è un cambiamento epocale, che porterebbe enormi vantaggi nella gestione delle risorse umane. Il dipendente che lavora senza lo stress del costante controllo e supportato dalla fiducia, è maggiormente motivato a raggiungere i propri obiettivi e ad operare con più tranquillità.
Il sistema del capo che dirige tutto dall’alto, senza interfacciarsi con i dipendenti, sta man mano svanendo a favore di una struttura lavorativa di tipo orizzontale, basata sull’importanza delle competenze utili ad un progetto.
Le potenzialità dello smart working
Accanto alla gestione dei dati con un software dedicato, lo smart working ha portato anche ad altre riflessioni: la gestione del tempo, degli spazi aziendali e la riduzione dei consumi. In grandi città come Roma o Milano, avere meno lavoratori che si spostano contemporaneamente e che frequentano gli stessi luoghi ridurrebbe inquinamento, stress e caos. Le città dovranno rivedere la loro impostazione ma non è detto che sia negativa. L’immagine dello smart worker che lavora esclusivamente da casa in pigiama non è poi così reale, perché c’è bisogno di incontrare i colleghi per riunioni operative, e perché molte persone a casa non riescono a lavorare. Bisogna dunque ripensare gli spazi, applicare nuove modalità di gestione del timing e operare una redistribuzione dei clienti per la attività commerciali e ricettive. Consideriamo infatti che chi lavora da remoto ha più tempo per spostarsi e per vivere la propria città praticando hobbies, sport e frequentando luoghi di svago e intrattenimento.
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