A fugare ogni dubbio sulla cancellazione del debito accumulato dai Paesi della zona euro con la pandemia è la presidentessa Bce Christine Lagarde.
“E’ illegale, è un’illusione contabile, non ha senso dal punto di vista economico e minaccia la credibilità della Ue”, ha ribadito Lagarde davanti al Parlamento Ue, sottolineando la sua assoluta contrarietà rispetto alle proposte avanzate da più parti, fra cui il presidente dell’Europarlamento David Sassoli.
Per Lagarde è “illegale, nemmeno contenuta nei trattati, è un’illusione contabile perché quello che aumenti con una mano lo diminuisci con l’altra, non ha senso economico in questo momento, perché le condizioni del credito sono favorevoli, e mina la credibilità e la fiducia nella Ue e quindi rischia di aumentare i costi di finanziamento”.
Parlando dell’andamento dell’economia, Lagarde ha detto che “i rischi sulle prospettive di crescita dell’area euro a medio termine sono diventati più equilibrati grazie alle migliori prospettive per l’economia globale e ai progressi nelle campagne di vaccinazione. Tuttavia, permangono rischi al ribasso nel breve termine, principalmente legati alla diffusione di varianti del virus e alle implicazioni della pandemia in corso sulle condizioni economiche e finanziarie”.
Al momento “la situazione economica sembra migliore” di quanto non fosse un anno fa, “e possiamo aspettarci che migliori nel 2021. Nel breve termine, tuttavia, le prospettive economiche per l’area dell’euro rimangono circondate da incertezza a causa delle dinamiche della pandemia e la velocità delle campagne di vaccinazione. Il grave impatto che la pandemia continua ad avere non solo sull’economia, ma su tutti gli aspetti della vita di molti europei, non ci permette di celebrare l’anniversario del Pepp”.
“La ripresa della domanda a livello globale, e misure fiscali aggiuntive, sostengono l’attività globale e dell’area dell’euro. Allo stesso tempo – prosegue Lagarde – i tassi di contagi da Covid-19 persistentemente elevati, la diffusione di varianti e l’estensione e il rafforzamento delle misure di contenimento continuano ad avere un impatto negativo sull’attività economica dell’area dell’euro. Di conseguenza, è probabile che il Pil reale si contragga nuovamente nel primo trimestre dell’anno, dopo essere diminuito dello 0,7% nel quarto trimestre del 2020”.
Guardando al futuro, “le campagne di vaccinazione in corso, insieme al graduale allentamento delle misure di contenimento, sostengono l’aspettativa di una ferma ripresa dell’attività economica nella seconda metà del 2021. A medio termine, prevediamo la ripresa della domanda mentre le misure di contenimento verranno ritirate, e verrà sostenuta da condizioni di credito favorevoli e da un orientamento di bilancio espansivo”, ha aggiunto.