Il Covid ha stravolto la vita delle persone, e con esse anche il lavoro e il reddito. La situazione fotografata dal Censis riporta come la povertà abbia colpito principalmente l’area più produttiva del Paese, il Nord, a causa delle continue chiusure e del fallimento di molte imprese.
“Nel 2020 – si legge nel Report – 2 milioni di famiglie italiane vivono in povertà assoluta, con un aumento rilevante rispetto al 2010, quando erano 980.000: +104,8%. L’aumento è sostenuto soprattutto al Nord (+131,4%), rispetto alle aree del Centro (+67,6%) e del Sud (+93,8%)”.
“Tra le famiglie cadute in povertà assoluta durante il primo anno di pandemia – prosegue il documento – il 65% risiede al Nord, il 21% nel Mezzogiorno, il 14% al Centro. Il disagio sociale ha assunto forme inedite, materializzandosi nel rapporto non sempre facile con il digitale sperimentato da quote significative della popolazione.
Lo affermano il 35,2% degli studenti degli ultimi anni delle superiori e dell’università, che hanno avuto difficoltà nella formazione a distanza, e l’11% degli occupati alle prese con le proprie attività lavorative in versione digitale.
Per il 60,7% degli italiani, in assenza di interventi adeguati, il digitale aumenterà le disuguaglianze tra le persone. L’86,3% ritiene la connettività a internet un diritto fondamentale, al pari della tutela della salute, della pensione per la vecchiaia o delle tutele sul lavoro”.
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