Russia-Italia: quali conseguenze potrebbe avere la guerra in Ucraina sulla nostra economia?
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Russia-Italia: quali conseguenze potrebbe avere la guerra in Ucraina sulla nostra economia?

L'Italia esporta verso Mosca almeno 7 miliardi di euro di prodotti, ma ne importa quasi il doppio, specie per quanto riguarda l'energia e le materie prime. Inoltre, almeno 300 aziende italiane hanno grossi affari con la Russia

Russia-Italia: quali conseguenze potrebbe avere la guerra in Ucraina sulla nostra economia?
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25 Febbraio 2022 - 18.33


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Quali conseguenze ci saranno per l’economia italiana per la guerra in Ucraina? Quali sono i rapporti commerciali tra Italia e Russia? Le conseguenze delle sanzioni potrebbero avere un effetto boomerang sulla nostra economia, che sembra essere la principale preoccupazione del centro-destra? 

Sono circa 300 le imprese italiane che fanno affari con la Russia e che pagheranno le conseguenze di quest’invasione. L’anno scorso, lo scambio complessivo tra Russia e Italia è ammontato a 20 miliardi di euro. 

L’Italia verso Mosca esporta più di 7 miliardi euro di prodotti, ma ne importiamo 12,6 miliardi. L’80% di questa cifra enorme fa riferimento al gas e alle materie prime. Nel primo semestre del 2021, il Made in Italy in Russia ha conosciuto una fase di crescita, dovuta soprattutto al rilassamento dei mercati dopo le restrizioni dovute al Covid.

Nello stesso periodo l’import dalla Russia ha raggiunto invece circa 3,9 miliardi (+35,7%). Il Paese resta comunque la 14esima destinazione al mondo per le merci italiane e lo scambio commerciale

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Nello specifico, l’Italia importa dalla Russia gas naturale che corrisponde a circa il 43% degli acquisti dall’estero secondo i dati del 2020. 

Tra i principali prodotti italiani esportati in Russia ci sono invece soprattutto macchinari, capi di abbigliamento, apparecchi elettronici e articoli chimico-farmaceutici. Il Made in Italy di lusso è particolarmente apprezzato dalle élite russe. 

C’è poi il settore delle banche. Unicredit, insieme alle banche francesi e austriache, è tra le più esposte nei confronti di Mosca come prestatore occidentale. Ma tutti i grandi gruppi fanno affari in Russia. A risentire delle sanzioni potrebbero essere anche Pirelli, Buzzi e Recordati e Stellantis, fra le maggiori case automobilistiche europee. 

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