Ucraina, von der Leyen: "La Russia usa il gas come ricatto"
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Ucraina, von der Leyen: "La Russia usa il gas come ricatto"

La presidente della Commissione Europea, Ursua von der Leyen, attacca la decisione di Mosca di interrompere le forniture di gas a Polonia e Bulgaria, che si sono rifiutate di pagare in rubli

Ucraina, von der Leyen: "La Russia usa il gas come ricatto"
Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea
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27 Aprile 2022 - 12.49


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La risposta dell’Ue a Gazprom è affidata alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, che in una nota dichiara come “ingiustificata” e “inaccettabile” la decisione del colosso energetico russo, che ha annunciato di aver interrotto le forniture di gas sia alla Bulgaria sia alla Polonia dopo che entrambi i Paesi si sono rifiutati di iniziare a pagare in rubli. “E’ l’ennesimo tentativo della Russia di utilizzare il gas come strumento di ricatto“, ha commentato, aggiungendo che la Russia si è rivelata un fornitore inaffidabile.

“Siamo preparati per questo scenario. Siamo in stretto contatto con tutti gli Stati membri. Abbiamo lavorato per garantire forniture alternative e i migliori livelli di stoccaggio possibili in tutta l’Ue”, ha dichiarato ancora von der Leyen. “Gli Stati membri hanno messo in atto piani di emergenza proprio per questo scenario” e “in questo momento è in corso una riunione del gruppo di coordinamento del gas. Stiamo delineando una risposta coordinata dell’Ue”, ha poi precisato, aggiungendo che “continueremo inoltre a collaborare con i partner internazionali per garantire flussi alternativi e continuerò a lavorare con i leader europei e mondiali per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento energetico in Europa”.

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L’annuncio di Gazprom segue notizie dalle quali risultava questa mattina che le forniture in Polonia attraverso la Bielorussia si erano prima temporaneamente ridotte e fermate, poi erano riprese. Il fornitore polacco di energia, Pgnig ha quindi poi confermato che le forniture di gas russo al paese sono state interrotte. Nei primi tre mesi di quest’anno, Pgnig ha importato più della metà del suo gas attraverso Gazprom, ma ritiene “di potersela cavare” senza le forniture e di poter reperire il gas altrove: inoltre – ricorda, secondo quanto riferisce la Bbc – le scorte di stoccaggio sono piene quasi per l’80%, e con l’avvicinarsi dell’estate, la domanda sarà inferiore.

La Bulgaria dal canto suo reagisce alla sospensione ricordando che le consegne per aprile erano state interamente pagate e denunciando una violazione del contratto da parte di Gazprom. “Al momento, il gas naturale viene utilizzato come arma politica ed economica nella guerra”, ha affermato il ministro dell’Energia bulgaro Alexander Nikolov, precisando che la Bulgaria si atterrà alla posizione Ue e non si sottometterà pertanto alla richiesta russa di iniziare a pagare le forniture in rubli.

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