Guerra, siccità e speculazione: i prezzi del grano balzano a livello mondiale del 6,6% in un solo giorno con una decisa inversione di tendenza sotto la spinta della ripresa del dialogo tra Usa e Cina, che sembra interessata ad acquistare grano straniero.
È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti alla chiusura settimanale del Chicago Board of Trade, punto di riferimento internazionale del mercato future dei cereali con il grano che è salito a 8,91 dollari a bushel
e i l mais a 6,23 dollari per bushel dopo un periodo di ribassi.
Ma senza precipitazioni rischiano di dimezzare i raccolti nazionali di foraggio e mais, destinati all’alimentazione degli animali di cui l’Italia è carente.
È l’allarme lanciato dall’associazione sugli effetti dell’aggravarsi della situazione di emergenza idrica, dato che le previsioni metereologiche non fanno ben sperare: per la prossima settimana non si prevedono piogge. E da metà luglio si prospetta una nuova eccezionale ondata di caldo sulla penisola con punte di 40 gradi anche in Val Padana dove si concentra 1/3 della produzione agricola nazionale e circa la metà degli allevamenti dai quali nascono formaggi e salumi di eccellenza Made in Italy. L’Italia è già costretta a importare circa la metà del mais per l’alimentazione animale dall’estero in un contesto di forti tensioni internazionali ma la situazione – sottolinea la Coldiretti – sta avendo un impatto devastante sull’insieme delle produzioni nazionali per le quali si prevedono cali che vanno in media a livello nazionale dal 30% per i raccolti di riso al 15% per il grano ma si riduce del 20% la produzione di latte nelle stalle con le mucche stressate dal caldo afoso.
Nelle aree più colpite – continua l’associazione – sta bruciando la frutta nei campi e sugli alberi con perdite fino al 15% mentre mancanza di ricambio idrico nel Delta del Po si allargano le zone di “acquamorta” con la perdita del 20% di cozze e vongole e gli assalti di insetti e cavallette solo in Sardegna hanno già devastato quasi 40mila ettari di campi.