Non tutti lo sanno, ma l’Italia è il primo Paese in Europa per numero di lavoratori autonomi, a fronte di oltre 5 milioni di professionisti attivi in tal senso.
L’incidenza è alta specialmente tra i giovani, a fronte di oltre 3 milioni di occupati che hanno un’età tra i 24 e i 34. La percentuale è pari al 16,3%, mentre la media UE è ben più bassa: 9,4%.
Una stima destinata a crescere ancora, viste le difficoltà occupazionali attuali nel Belpaese, la ragione principale che sta dietro a questo fenomeno così impattante nell’economia.
Prima di procedere con l’avvio di un’attività occorre domandarsi da un lato quanto costa aprire partita IVA e dall’altro se ci sono dei sostegni messi a disposizione dal governo.Al momento sono diversi i bonus a sostegno dei lavoratori autonomi. In questo articolo andiamo a scoprire quali sono quelli al momento in vigore.
Si tratta di formule in grado di dare respiro a dei lavoratori che si trovano spesso ad essere soggetti a una tassazione tutt’altro che irrilevante. Un discorso che vale in particolare per quelli che si trovano ad adottare un regime ordinario.
Come beneficiare dell’ISCRO
Il contributo più interessante a ora in vigore a sostegno dei lavoratori è indubbiamente l’ISCRO: Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa.
Gli unici ad averne diritto sono gli iscritti alla Gestione Separata dell’INPS, secondo quanto riportato all’interno della circolare INPS n. 94/2021.
Questo tipo di indennità è stata prevista per il triennio 2021-2023, questo è quindi l’ultimo anno, e prevede un’erogazione per una sola volta pari a sei mensilità: fa da riferimento il primo giorno successivo rispetto alla data in cui è stata presentata la domanda.
L’indennità varia da 254,75 a 815,20 euro. Ci sono ulteriori requisiti per accedere all’ISCRO, vediamoli nel dettaglio:
- Nell’anno che precede la domanda occorre aver dichiarato un reddito non superiore agli 8.972,04 euro. Fa fede la certificazione dell’Agenzia delle Entrate, la quale provvede alla sua trasmissione all’INPS in occasione della presentazione della richiesta.
- Il richiedente deve aver provveduto a corsi di aggiornamento inerenti la propria professione.
- Il richiedente non deve beneficiare di trattamento pensionistico né di altre forme di sostegno, compreso il Reddito di Cittadinanza.
- La persona deve aver comunque realizzato un reddito da lavoro autonomo nel periodo che precede la presentazione della domanda, a fronte di una media inferiore al 50% rispetto a quella realizzata nei tre anni precedenti.
- La persona deve essere in regola dal punto di vista contributivo e previdenziale.
- È necessario che la partita IVA sia stata aperta da minimo quattro anni rispetto alla data in cui viene presentata la domanda.
Bonus ON: specifico per le imprese
I sostegni interessano non solo gli aventi partita IVA che esercitano come lavoratori autonomi ma anche i titolari di impresa. Uno dei bonus più interessanti è quello ON, acronimo di Oltre Nuove imprese a tasso zero.
Si tratta, infatti, di una misura dedicata proprio alle imprese, creata dal Ministero dello Sviluppo a favore delle PMI, in particolare per i giovani imprenditori tra i 18 e i 35 anni. Interessa anche l’imprenditoria femminile, in questo caso senza che siano previsti dei limiti riguardo all’età.
La gestione è affidata a Invitalia, che l’ha pensata per i “progetti di investimento che puntano a realizzare nuove iniziative o ampliare, diversificare o trasformare attività esistenti nei settori manifatturiero, servizi, commercio e turismo”.
Questo tipo di agevolazioni rappresentano dei finanziamenti a tasso zero e con contributi a fondo perduto. Il limite massimo stabilito è fino a 3 milioni di euro, a fronte di una copertura non superiore al 90% degli importi totali reputati ammissibili.
Per fare in modo di assicurarsi tali bonus il titolare dell’impresa e relativa partita IVA dovrà fare in modo di non avviare il progetto prima della presentazione della domanda. È prevista anche una data di conclusione per il progetto: entro i 24 mesi successivi rispetto a quella di stipula del contratto del finanziamento.
L’accettazione delle domande non è soggetta a una selezione: non è attiva, quindi, alcuna graduatoria. Le domande vengono accettate in base all’ordine relativo all’arrivo.
Resto al Sud: il bonus dedicato al Meridione
C’è un altro bonus ancora attivo nel 2023, la cui gestione è sempre a carico di Invitalia, ed è Resto al Sud. Si tratta di un sostegno destinato alle aziende che si trovano nel Meridione: Abruzzo, Calabria, Basilicata, Campania, Puglia, Molise nonché le isole maggiori Sicilia e Sardegna.
A tali regioni ne sono state aggiunte altre che presentano un livello sismico importante: Umbria, Marche, Lazio.
Il sostegno è stato pensato per gli imprenditori che hanno un’età tra i 18 e i 55 anni, attivi all’interno di settori tra loro anche molto diversi. I comparti coinvolti sono agricoltura, artigianato, industria, pesca, acquacoltura, servizi a imprese e persone, commercio, turismo.
La copertura delle spese è pari al 100%, a fronte di un importo massimo di 50.000 euro per richiedente, che diventano 200.000 euro se si tratta di una società composta da quattro soci. Se invece l’impresa è individuale, ovvero gestita da un’unica persona, il finanziamento può raggiungere i 60.000 euro.