Caro bollette: le previsioni per il prossimo inverno
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Caro bollette: le previsioni per il prossimo inverno

Cosa aspettarsi per i prossimi mesi? Da quello corrente, bisogna attendere un aumento delle quotazioni rispetto a quelle che hanno dominato lo scenario nell’attuale trimestre.

Caro bollette: le previsioni per il prossimo inverno
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1 Agosto 2023 - 19.01


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Il caro bollette è stato, nel corso dell’ultimo anno, più volte al centro dell’agenda mediatica e politica. Ancora oggi, nonostante la situazione meno difficile rispetto al 2022, c’è chi, periodicamente, valuta la possibilità di cambiare fornitura energia elettrica per risparmiare (lo stesso discorso va ovviamente fatto per il gas).

I comparatori sono fondamentali a tal proposito, ma se si vuole fare una scelta davvero consapevole, è bene tenere sotto controllo le previsioni per il futuro. 

Cosa aspettarsi per i prossimi mesi? Da quello corrente, bisogna attendere un aumento delle quotazioni rispetto a quelle che hanno dominato lo scenario nell’attuale trimestre.

A comunicarlo ci ha pensato, nel mese di aprile, il Presidente di ARERA Besseghini, nel corso di un’audizione con i membri delle commissioni Finanze e Affari Sociali alla Camera dei Deputati.

Le previsioni sui mesi autunnali e invernali sono state ufficializzate durante i lavori di modifica del decreto bollette.

In tale occasione, Besseghini ha portato l’attenzione su un generale trend rialzista che potrebbe portare, per esempio, i prezzi dell’elettricità a crescere del 10% nel lasso di tempo compreso tra luglio e settembre.

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Il rialzo atteso per l’ultimo trimestre del 2023 è ancora più consistente e pari a circa il 25%.

Cosa aspettarsi con il gas naturale?

Cosa bisogna aspettarsi, invece, con i prezzi del gas naturale? Anche in questo frangente, è necessario chiamare in causa un trend all’insegna del rialzo. Bisogna puntare il dito, ancora una volta, verso la volatilità delle quotazioni. A causa di questo fattore, nel corso del terzo trimestre del 2023 il prezzo del gas naturale potrebbe aumentare del 5% rispetto alle quotazioni del trimestre aprile – giugno.

Per il quarto e ultimo trimestre dell’anno, bisogna aspettarsi un ulteriore incremento, pari, secondo le previsioni più autorevoli, al 15%.

Attenzione: in tutti i casi appena menzionati, si parla di dati basati su stime eseguite partendo dai numeri delle quotazioni all’ingrosso. Bisogna quindi prendere in considerazione la forte suscettibilità ai cambiamenti, che possono concretizzarsi, per esempio, al variare delle condizioni di mercato e a fronte di interventi politici mirati.

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I consumatori devono essere consapevoli che, oggi come oggi, i bonus previsti dal decreto bollette sono validi fino alla fine del mese di luglio 2023.

Attenzione alle dinamiche dei prezzi

Nel corso delle dichiarazioni rilasciate durante il mese di aprile del 2023, Besseghini ha sottolineato che, davanti allo scenario attuale e alle previsioni, la cosa giusta da fare è seguire le dinamiche dei prezzi.

A detta del Presidente Arera, infatti, è necessario aspettarsi un ribasso delle quotazioni. L’effetto principale di questa tendenza, a suo avviso, sarà un consolidamento e un ritorno a quotazioni definite come “più ragionevoli”.

Gli esperti del settore energetico affermano che, anche a fronte di un ribasso, sarà difficile avere a che fare con prezzi affini a quelli che dominavano lo scenario prima dello scoppio della crisi del Covid e della guerra russo – ucraina.

Le reazioni dei consumatori

Fin dal mese di aprile, le associazioni di consumatori hanno reagito con forza alle previsioni dell’aumento dei prezzi della luce e del gas nel prossimo autunno e nel prossimo inverno.

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Il principale punto di vista emerso riguarda il prolungamento dell’eliminazione degli oneri di sistema anche sulle bollette della luce, nonché la generale messa a punto di misure finalizzate a sostenere le famiglie in maggior difficoltà economica.

Interessante a tal proposito sono le dichiarazioni di Federconsumatori che, in un comunicato della scorsa primavera, ha parlato di una rottura delle righe concretizzata troppo in fretta da parte del Governo Meloni.

Il timore, infatti, è che i consumatori possano trovarsi a pagare sia gli oneri frutto dell’aumento dei costi della materia prima, sia i costi retroattivi frutto delle misure messe in atto dall’esecutivo Meloni.

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