Il tasso d’interesse che viene applicato su un mutuo per la casa è un fattore di notevole importanza dal momento che gli interessi rappresentano la voce di costo più rilevante correlata a un mutuo: pur non essendo l’unica, è decisamente più alta rispetto alle altre.
In linea generale, quando i tassi di interesse dei mutui sono molto alti, l’accesso al credito diventa ovviamente più difficile poiché le rate possono risultare molto onerose.
L’andamento dei tassi subisce continue variazioni, più o meno rilevanti, e sono molti i fattori d’influenza (ad esempio politiche di mercato o situazione geopolitica) per cui non è affatto semplice fare previsioni.
Può essere quindi piuttosto complicato capire se, nel medio-lungo termine, risulta più conveniente la richiesta di un mutuo a tasso fisso o quella di un mutuo a tasso variabile.
Di seguito alcune indicazioni di carattere generale che possono aiutare a conoscere più da vicino la realtà dei mutui.
Mutui casa: qual è stato l’andamento negli ultimi anni?
Se consideriamo il quinquennio 2020-2024, rileviamo che l’andamento dei tassi relativi ai mutui è stato caratterizzato da variazioni importanti.
Nel 2020 i tassi erano piuttosto bassi e si registrò addirittura un ulteriore lieve calo nel 2021. Nel 2022, però, si è registrato un aumento significativo, esattamente come nel 2023, quando c’è stato un ulteriore rialzo. Infine, nel 2024 i tassi sono rimasti stabili fino a luglio per poi subire un vistoso calo. Per tutto l’anno, comunque, i tassi dei mutui a tasso fisso sono sempre stati inferiori di quelli dei mutui a tasso variabile e, secondo gli analisti, non dovrebbero esserci, perlomeno nel breve periodo , inversioni di tendenza a tal riguardo.
Dato che oggi i mutui a tasso fisso sono quelli più richiesti, vediamo brevemente come funzionano.
Come funziona un mutuo a tasso fisso?
Un mutuo a tasso fisso è un finanziamento a medio-lungo termine (di durata che può essere compresa tra i 5 e i 30 anni) caratterizzato dal fatto che il tasso di interesse indicato sul contratto non subirà mai variazioni a prescindere da quelle che saranno le fluttuazioni del mercato. In altri termini, sia che gli indici di riferimento salgano o scendano, il tasso resterà immutato.
Nei mutui a tasso fisso, quindi, le rate del piano di ammortamento sono tutte a importo costante e, con il trascorrere del tempo, aumenta la quota capitale e scende quella degli interessi.
Se si sceglie un mutuo a tasso fisso, fin dall’inizio si conoscerà con estrema esattezza l’importo totale degli interessi da pagare. Lo stesso non può dirsi nel caso di un mutuo a tasso variabile.
I pro e i contro di un mutuo a tasso fisso
Non è mai semplice la scelta fra un mutuo a tasso fisso e uno a tasso variabile perché nei finanziamenti a lungo termine, che possono avere una durata di decenni, è impossibile fare previsioni certe sui movimenti dei mercati.
Se si analizza l’andamento dell’anno 2024, i dati ufficiali mostrano che il mutuo a tasso fisso ha avuto un profilo di convenienza maggiore. Se questo sarà valido anche per il futuro, è impossibile dirlo.
Quello che si può dire è che il vantaggio di questa tipologia di finanziamento è che protegge il debitore da repentini rialzi dei tassi d’interesse sui mutui: se anche raddoppiassero, la rata del mutuo non ne risentirebbe. Lo svantaggio, d’altra parte, è che non si può beneficiare di eventuali ribassi, che non possono essere esclusi a priori.