Dopo la sanità la scuola: la destra definanzia quella pubblica e finanzia quella privata
Top

Dopo la sanità la scuola: la destra definanzia quella pubblica e finanzia quella privata

Fdi vuole che le famiglie con un reddito Isee fino a 40mila euro possano beneficiare di un voucher del valore di 1.500 euro annui per studente, utilizzabile esclusivamente presso scuole paritarie.

Dopo la sanità la scuola: la destra definanzia quella pubblica e finanzia quella privata
Preroll

globalist Modifica articolo

15 Novembre 2024 - 11.41


ATF

Dopo la sanità, la scuola. Finanziare il privato a scapito del pubblico.

L’emendamento di Fratelli d’Italia alla legge di Bilancio sulle scuole paritarie ha acceso un acceso dibattito. La proposta, avanzata dal deputato Lorenzo Malagola, prevede che, a partire dal 2025, le famiglie con un reddito Isee fino a 40mila euro possano beneficiare di un voucher del valore massimo di 1.500 euro annui per studente, utilizzabile esclusivamente presso scuole paritarie. Quindi zero alle pubbliche.

Il finanziamento totale destinato a questa misura è fissato a un massimo di 65 milioni di euro all’anno. Per l’attuazione dell’iniziativa sarà necessario un decreto del Ministero dell’Istruzione. Tuttavia, l’emendamento ha già suscitato numerose polemiche e acceso il confronto politico.

La dura critica di Pd e M5s

“Niente per il carolibri qualche mese fa, oltre 7mila posti tagliati all’organico della scuola pubblica con la manovra. Abbiamo però scoperto che il partito di Meloni propone voucher fino a 1500 euro a chi manda i figli alle scuole paritarie. Insomma, come nella sanità, definanzia il pubblico e incentiva la fuga nel privato. Difendiamo la scuola pubblica!”

È quanto dichiara in una nota Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 stelle.

Molto critico anche il Pd: “Vogliono privatizzare sanità, scuola e servizi lasciando che sia il mercato a regolare tutto. Una visione che noi contrastiamo con forza, non gli permetteremo di smantellare i servizi che deve essere lo Stato a garantire a tutti i cittadini, indipendentemente da ceto e censo, proprio come dice la nostra Costituzione”.

Così Francesco Boccia, presidente dei senatori dem.

Valditara difende la scelta

“Giusto assicurare diritto di studiare alle paritarie” – Ma il governo difende l’emendamento. “Il governo è ben consapevole della importanza di assicurare il diritto dei ragazzi, a prescindere dal reddito, a studiare nelle scuole paritarie”, ha affermato sul tema il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. “Stiamo riflettendo”, ha aggiunto, “su questo argomento importante e stiamo già lavorando per individuare soluzioni praticabili”.

Critica la Cgil: “È un Governo che ha gettato la maschera e opera scientemente contro la scuola pubblica, calpestando la Costituzione. Motivo ulteriore per aderire alle iniziative di mobilitazione e allo sciopero generale del 29 novembre”, commenta Gianna Fracassi, segretaria generale della Flc Cigl.

Possibilista la Cisl

“Come Cisl Scuola siamo del parere che il sistema scolastico pubblico dentro il quale si colloca la scuola statale e la scuola paritaria debba essere sostenuto e valorizzato. E’ importante che le famiglie, con meno possibilità economiche, siano sostenute nell’esercizio pieno del diritto allo studio dei propri figli. La scuola statale cosi come quella paritaria vanno valorizzate anche in una dimensione di sostegno da destinare alle famiglie in termini economici, sia per la frequenza scolastica che per l’acquisto di libri di testo, trasporti e mense”.

Così Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl Scuola.

Native

Articoli correlati