L’Ora della Terra Wwf, la più grande mobilitazione globale contro i cambiamenti climatici, il 31 marzo darà il via a un emozionante giro del mondo a luci spente attraverso tutti i fusi orari. Una chiamata simbolica all’azione che sarà supportata dal video-messaggio del segretario generale delle Nazioni Unite Ban-ki Moon, ai 2 miliardi di persone e alle migliaia di città, istituzioni, comunità e imprese che in tutto il mondo parteciperanno all’evento, perché si impegnino subito in azioni concrete per fermare i cambiamenti climatici e garantire un futuro sostenibile alla nostra civiltà e alla natura.
Proprio ieri a Londra si è conclusa la conferenza “Planet Under Pressure”, organizzata dai più autorevoli programmi internazionali di ricerca sui cambiamenti globali, che ha riunito quasi 3 mila scienziati provenienti da tutto il mondo. La situazione è chiara: siamo di fronte a una grande accelerazione dell’impatto delle attività umane sui sistemi naturali e se non agiamo subito si rischia di raggiungere i tipping points, le soglie di non ritorno. Le attuali azioni di mitigazione del cambiamento climatico non sono infatti sufficienti per evitare che l’aumento della temperatura media globale superi la soglia dei 2˚C rispetto ai livelli preindustriali. E il riscaldamento globale minaccia la salute umana, la sicurezza alimentare e idrica, gli ecosistemi. La fusione dei ghiacciai in Artico, per esempio, ha subito negli ultimi 5 anni un’accelerazione tale da far pensare che il livello di soglia sia drammaticamente vicino, con conseguenze tragiche sui livelli del mare, sulle grandi direttrici delle correnti marine e atmosferiche, sullo stesso equilibrio idrico terrestre.
A rafforzare l’appello al cambiamento – quest’anno ancora più forte perché guarda al vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Rio+20 di giugno – oggi a Roma il direttore esecutivo dell’UNEP Achim Steiner spiegherà perché la green economy è la chiave per uscire dalla crisi economica e assicurare al mondo un futuro più sostenibile e più equo. Mentre il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, nel suo video-messaggio per l’Ora della Terra, ribadisce che “Spegnere le luci è un simbolo del nostro impegno per garantire energia sostenibile a tutti. Dobbiamo alimentare il nostro futuro con energia pulita, efficiente e accessibile. Se agiamo insieme possiamo accendere un futuro più luminoso.”
Quest’anno per la prima volta l’Ora della Terra supera i confini planetari e va in orbita grazie all’Agenzia Spaziale Europea (Esa). L’astronauta olandese Andre Kuipers, di stanza nella Stazione Spaziale Internazionale, terrà d’occhio il nostro pianeta mentre le luci si spegneranno e twitterà in diretta foto e commenti da @Astro_Andre (per completare così uno dei più divertenti spot realizzati per le precedenti edizioni di Earth Hour “Houston, you got a problem? No, you got a problem!”).
Tornando sulla Terra buone notizie arrivano dai luoghi più inaspettati. Nonostante il recente colpo di stato che ha rovesciato il dittatore libico Gheddafi due adolescenti stanno organizzando il primo evento Earth Hour in Libia. Il biker Vittorio Brumotti manderà il suo messaggio per Earth Hour dalla scalata-record per raggiungere la cima dell’Everest in bicicletta, mentre in tutto il mondo si spegneranno monumenti simbolo come la Tour Eiffel e il Louvre, l’Empire State Building, l’edificio più alto del mondo Burj Khalifa, la Grande Muraglia Cinese, la Table Mountain a Cape Town, le mura di Edimburgo, Buckingham Palace, il Tower Bridge e il Big Ben a Londra, il Cristo Redentore di Rio e i 938 siti dell’Unesco, in uno straordinario giro del mondo attraverso tutti i fusi orari.
In Italia l’ondata di adesioni ha superato di gran lunga le precedenti edizioni, con più di 350 Comuni coinvolti (erano 240 l’anno scorso), che spegneranno monumenti come Castel Sant’Angelo, la Cupola di San Pietro e il Quirinale a Roma, il Teatro alla Scala di Milano, piazza San Marco a Venezia, la Torre di Pisa, il Duomo e Ponte Vecchio a Firenze, la Mole Antonelliana di Torino, i Sassi di Matera, l’Acquario di Genova, la Valle dei Templi di Agrigento, Palazzo Reale e il Maschio Angioino a Napoli, i ponti di Calatrava a Reggio Emilia, la Villa Reale di Monza (la cui facciata dall’anno scorso è interamente illuminata a led), alcuni dei principali beni del Fai – Fondo Ambiente Italiano, i piccoli Comuni delle “Perle Alpine” (tra cui Forni di Sopra, Sauris e Moene), oltre ai 9 comuni premiati per le buone pratiche di sostenibilità dal concorso “Reinventiamo le città – City Challenge“. Moltissime iniziative, concerti, cene a lume di candela, osservazioni delle stelle saranno organizzate dalla rete WWF nelle piazze, nelle Oasi Wwf e negli agriturismi della rete Fattorie del Panda. L’elenco completo degli appuntamenti è disponibile in rete su wwf.it/oradellaterra. Tutti potranno inoltre arricchire la fotogallery ufficiale della serata caricando la propria foto, prima e dopo lo spegnimento, su upload.wwf.it.
L’evento centrale per l’Italia sarà a Roma, nella suggestiva cornice di Castel Sant’Angelo, dove l’etoile della danza Roberto Bolle darà il via allo spegnimento del monumento e della vicina Cupola di San Pietro, mentre non lontano 128 “donatori di energia” in bicicletta alimenteranno il concerto-spettacolo dei Tetes de Bois “Palco a Pedali – Goodbike”, ospiti Elisa e Niccolò Fabi, il primo eco-spettacolo al mondo in cui l’energia elettrica che illumina il palco e lo fa suonare viene interamente generata dall’energia di bikers volontari, reclutati in pochi giorni sul web, dando vita a un viaggio nel mondo della bicicletta tra immagini, canzoni, racconti e poesia.