La denuncia lanciata oggi da Verdi, Legambiente, Italia Nostra e Adiconsum è dura: «Il 90% dei 3.534 chilometri di spiagge italiane è concesso ai privati per cementificare, lucrare e costruire barriere».
Nel giorno dello sciopero nazionale degli ombrelloni, le associazioni ambientaliste vogliono ribadire che «in tema di spiagge non solo pubblico è bello, ma è meglio».
Il presidente di Legambiente Liguria Santo Grammatico critica il metodo di protesta: «Il demanio è il bene pubblico per eccellenza, è inutile chiudere gli ombrelloni poche ore per protesta dopo aver rovinato con cemento e barriere le spiagge. Diciamo stop alle barriere, stop alle baraccopoli di cemento sulle spiagge, stop agli accessi negati alla battigia. L’accesso al mare è un diritto che non dev’essere
pagato». I manifestanti hanno chiesto che tutte le spiagge cittadine di Genova tornino in mano pubblica per ridare un accesso al mare senza barriere a cittadini e turisti.