Ecotopia è il nome di uno Stato autonomo nato dalla secessione dagli Stati Uniti da parte della California del Nord, dell’Oregon e dello Stato di Washington, con lo scopo di creare un ecosistema in equilibrio tra le necessità di sviluppo degli esseri umani e l’ambiente. Dal 1999 l’Ecotopia vive isolata. A venti anni dalla fondazione, per la prima volta viene permesso a un estraneo di visitarlo: si tratta del giornalista del “New York Times-Post” Will Weston. Scettico e, al tempo stesso, curioso di conoscere questo nuovo mondo, Weston è determinato a realizzare un reportage obiettivo ma, via via che procede nel suo viaggio, viene impressionato, resta inorridito e conquistato dalle leggi che governano Ecotopia: produrre in modo nuovo e collettivo, fare l’amore in modo paritario, giocare al rituale della guerra, lavorare venti ore a settimana, essere governati principalmente da donne, registrare e trasmettere in televisione fatti della vita quotidiana che venivano poi commentati dai cittadini. Le sue idee vengono messe in discussione, il suo scetticismo è soppiantato dalla speranza e l’incontro con una donna di Ecotopia lo pone di fronte a una scelta tra due mondi completamente diversi. Ecotopia, che esce ora in Italia per Castelvecchi, è il romanzo che ha dato la fama a Ernest Callenbach. Morto ad aprile 2012 Callenbach è stato un giornalista e critico cinematografico, uno scrittore e un attivista della filosofia del “vivere semplice”. Deve la sua fama soprattutto a Ecotopia (1975) ed Ecotopia Emerging (1981), associati negli anni a un’idea di economia e sviluppo sostenibile che non rifiuta la tecnologia ma ricerca un utilizzo consapevole e selettivo delle possibilità offerte dal progresso come, ad esempio, l’uso della videoconferenza o la nascita della “reality TV”. Callenbach ha fatto parte di un gruppo di tecnologi, architetti, scienziati e social thinker della West Coast e nel 2009 ha ricevuto un dottorato onorario presso l’Università di Friburgo, ribattezzata “green Utopia”.
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