I missili lanciati dall’Iran hano colpito “35 punti” nella base di Ayn al-Asad in Iraq, secondo quanto sostiene un portavoce delle Guardie della rivoluzione islamica, Ramezan Sharif, alla tv di Teheran. Il presidente americano Donald Trump “ha ricevuto certamente il nostro messaggio”, aggiunge il portavoce. Secondo l eautorità militari irachene, sono stati lanciati complessivamente 22 missili, 17 dei quali verso Ayn al-Asad.
Il premier iracheno Adel Abdul-Mahdi ha dichiarato di aver ricevuto un avvertimento verbale da parte dell’Iran, dopo la mezzanotte, in cui gli è stato comunicato che la risposta all’uccisione del generale Qassem Soleimani era iniziata o sarebbe iniziata a breve. Lo ha fatto sapere con una nota, aggiungendo che Teheran ha avvertito che avrebbe attaccato soltanto siti dell’esercito Usa, senza condividere di quali luoghi si trattasse. Mahdi, dopo la comunicazione, avrebbe subito avvertito le forze armate irachene.
Il generale Soleimani ha combattuto eroicamente contro l’Isis, al Nusra, Al Qaeda e altri. Se non fosse stato per la sua guerra al terrorismo, le capitali europee sarebbero ora in grande pericolo”. Lo ha scritto su Twitter il presidente iraniano Hassan Rohani. “La nostra risposta finale alla sua uccisione consisterà nel cacciare tutte le forze Usa dalla regione”, ha aggiunto.
L’Iran “non vuole la guerra” con gli Usa, ma si riserva il “diritto all’autodifesa” e “prenderà tutte le necessarie e proporzionate misure contro ogni minaccia o uso della forza”. Lo ha scritto l’ambasciatore di Teheran all’Onu, Majid Takht-e Ravanchi, in una lettera inviata al segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
La Ue: “I recenti sviluppi della situazione in Iran, Iraq e in tutta la regione sono estremamente preoccupanti. Una cosa è chiara: l’attuale situazione mette a rischio gli sforzi del passato e ha anche implicazione per l’importante lavoro della coalizione anti-Isis”. Così l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, a margine della riunione del Collegio dei commissari che ha discusso delle crisi in Iran, Iraq e Libia. “Non c’è alcun interesse ad aumentare questa spirale di violenza”.
L’attacco dell’Iran alle basi Usa in Iraq è stato condotto per “legittima difesa” contro un “attacco terroristico” compiuto con l’uccisione del generale Qassem Soleimani. Lo ha detto ai media a Teheran il ministro degli Eteri iraniano Mohammad Javad Zarif
La Cina esprime preoccupazione per gli ultimi sviluppi della crisi in Medio Oriente tra Usa e Iran, invitando le parti a mostrare misura e moderazione. “Usa e Iran devono risolvere i loro conflitti”, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri, Geng Shuang. “Il peggioramento delle tensioni non è nell’interesse di nessuno”, ha poi aggiunto, assicurando che la Cina avrà “un ruolo responsabile nell’allentamento delle tensioni”.