Ne aveva già parlato Beppe Grillo, chiedendo dal suo blog “un Super-Ministero per la transizione ecologica fonde le competenze per lo sviluppo economico, l’energia e l’ambiente”.
Appena concluso l’incontro tra Mario Draghi e Donatella Bianchi, presidente del Wwf, è stato annunciato che questo monastero si farà.
Una richiesta che con il passare delle ore e degli eventi assume peso, tanto da diventare l’ago della bilancia del Sì o del No dei Cinque Stelle al governo Draghi, con buona pace del voto su Rousseau – sospeso in attesa di sviluppi – e della fronda dei duri-e-puri che non ne vogliono saper di vedere l’ex presidente della Bce a Palazzo Chigi.
Draghi, dice la Bianchi al termine dell’incontro con il presidente incaricato, vorrebbe come “ottica, sguardo di prospettiva la centralità della trasformazione verde che dovrebbe essere trasversale alle altre politiche”.
Le fa eco Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, secondo il quale Draghi è stato molto attento alle parole delle associazioni.
A valanga arrivano le reazioni pentastellate: “un’ottima notizia, un’importante innovazione a beneficio dell’Italia proposta da Beppe Grillo, che come sempre sa guardare lontano” dice Luigi Di Maio e Riccardo Fraccaro ricorda prima come il Movimento abbia “messo al centro la sostenibilità, a partire dal Superbonus al 110%”, poi che “per rilanciare il Paese è necessario coniugare crescita e tutela ambientale”.
Il coro dei parlamentari M5s parla di “una proposta radicale e fondamentale per rivoluzionare la politica ambientale del nostro Paese”.
“Tutelare l’ambiente che ci circonda significa investire sul nostro futuro e migliorare la qualità delle eccellenze agroalimentari del nostro made in Italy. Non possiamo infatti parlare di tutela ambientale senza collegarne i benefici per il mondo agricolo e della pesca. Proprio questi ultimi infatti devono continuare ad essere al centro dell’azione politica, in virtu’ dell’importante ruolo che ricoprono sia in termini occupazionali sia per lo sviluppo del nostro Paese”, concludono i membri penstastellati della commissione Agricoltura.
Ma che cosa è e come funziona – almeno negli altri Paesi, il ministero invocato dai grillini e sul quale pare ci sia stata l’apertura di Draghi?
Come funziona il ministero della Transizione ecologica – Nel proporre un ministero per la Transizione ecologica che accorpi le competenze di Ambiente e Sviluppo, Beppe Grillo ha indicato l’esempio di Francia, Spagna, Svizzera e Costa Rica.
Vediamo come è organizzato questo ministero in questi paesi.
Francia – Il ministero dell’Ecologia è stato ribattezzato ministero della Transizione ecologica nel 2020.
Ha il compito di attuare le politiche del governo in materia di sviluppo sostenibile, ambiente e tecnologie verdi, transizione energetica, energia, clima, prevenzione dei rischi naturali e tecnologici, sicurezza industriale, dei trasporti e delle infrastrutture.
Dal luglio scorso a guidare il dicastero è la macroniana Barbara Pompili.
Spagna – Il Ministero per la Transizione ecologica e la Sfida demografica (Miteco) si occupa di lotta al cambiamento climatico, prevenzione delle contaminazioni, protezione del patrimonio naturale, della biodiversità, dei boschi, del mare, dell’acqua e della transizione energetica a un modello produttivo e sociale più ecologico, oltre che di demografia e dello spopolamento dei territori. Dal 2020 la ministra è la socialista Teresa Ribera Rodriguez.
Svizzera – Il Dipartimento federale dell’Ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec) è uno dei sette ministeri della Confederazione elvetica e si occupa di politica ambientale, gestione e sviluppo dei trasporti, gestione e vigilanza sulle fonti energetiche e mezzi di comunicazione, in particolare della televisione.
Deve vigilare perché queste infrastrutture vitali siano usate in modo corretto e ne mettano in pericolo l’ambiente, la sicurezza o la salute dei cittadini.
Dal gennaio 2019 a guidarlo è la socialista Simonetta Sommaruga.
Costa Rica – Il ministero dell’Ambiente e dell’Energia (Minae) si occupa delle politiche in materia di protezione ambientale, uso sostenibile delle risorse naturali e della promozione dell’uso di fonti di energia rinnovabili per dare attuazione al piano di sviluppo del Paese.
La sua titolare è Andrea Meza Murillo.