Gli eventi climatici estremi saranno sempre più violenti e imprevedibili
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Gli eventi climatici estremi saranno sempre più violenti e imprevedibili

Massimiliano Pasqui, dell’Istituto di biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, commenta con il Corriere quanto sta accadendo in queste ore in Germania

Alluvione in Germania
Alluvione in Germania
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16 Luglio 2021 - 10.09


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Eventi metereologici estremi saranno sempre più violenti e prevederli sarà sempre più difficile.
Ad affermarlo in un’intervista rilasciata al Corriere della sera è Massimiliano Pasqui dell’Istituto di biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Pasqui commenta con il quotidiano quanto sta accadendo in queste ore in Germania, dove le alluvioni hanno causato oltre 80 morti e molti dispersi. 
“Eventi meteorologici estremi come quello accaduto in Germania sono rari nel tempo ma caratteristici dell’evoluzione climatica estiva del centro Europa. Quello che ben definisce l’attuale fenomeno è la sua eccezionale intensità rispetto ad altri del passato”
Un fenomeno dai tratti autunnali che si verifica in piena estate:
“L’origine è sempre legata al cedimento dell’anticiclone delle Azzorre che nelle scorse settimane aveva garantito accese calure tanto da portare nelle statistiche il mese di giugno tra i più caldi dell’ultimo secolo. Con una sintonia altrettanto da record in California dove il termometro scatenava violenti incendi. Ma tra i due eventi non può dirsi, per il momento, esista un collegamento anche se non si potrebbe nemmeno escluderlo”
Per l’estate, le previsioni teoriche elaborate con molto anticipo prospettavano uno scenario opposto a quello effettivo: 
“Si ipotizzavano fasi iniziali stabili e non si attendeva una situazione particolarmente calda mentre le precipitazioni dovevano rimanere intorno alla normalità. Queste idee sono ampiamente superate dai fatti, come vediamo. Le perturbazioni di varia intensità proseguiranno in Germania anche nei prossimi giorni. La tendenza è un loro spostamento semmai verso l’area dei Balcani, continuando in un’altalena sempre difficile da diagnosticare”.

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