Sarà sempre più evidente come questa pressione che stiamo dando al pianeta, più che danneggiare la Terra, possa ledere l’esistenza della comunità umana così come la conosciamo, facendo proseguire il periodo delle pandemie ancora a lungo.
“Una Terra sempre più calda sicuramente può incidere su modificazioni della presenza e del tipo di agenti virali e batterici con cui ci ritroveremo a combattere. Qualche altra pandemia c’è da aspettarsela”.
Lo dice il virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano, commentando l’allarme lanciato dal Rapporto Onu sui cambiamenti climatici.
“Del resto – sottolinea il virologo – la storia è costellata di queste situazioni”. E con la temperatura del pianeta che continuerà a salire, Pregliasco vede “sicuramente scenari in cui possono diffondersi le malattie vettoriali, che inquietano, e che sono quelle che si diffondono attraverso zanzare e altri vettori che sono un po’ tipici delle zone calde. Lo si è già visto – ricorda il medico – con la febbre del Nilo occidentale che ora ci ritroviamo un po’ in tutto il Nord Italia”.
E l’aumento di temperatura del pianeta sicuramente può portare a “condizioni che facilitano la diffusioni degli agenti e dei vettori”.