Il Papa ambientalista: "Ora serve una svolta radicale nella lotta al cambiamento climatico"
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Il Papa ambientalista: "Ora serve una svolta radicale nella lotta al cambiamento climatico"

Il Pontefice alla BBC Radio in vista della conferenza di Glasgow: "Il cambiamento climatico e la pandemia da Covid-19 suscitano numerosi dubbi e perplessità sui nostri sistemi economici"

Papa Francesco durante la degenza al Gemelli
Papa Francesco durante la degenza al Gemelli
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29 Ottobre 2021 - 10.03


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I cambiamenti climatici ormai sono evidenti e urge una svolta radicale nella lotta. La sollecita Papa Francesco in un messaggio alla BBC Radio.
“Il cambiamento climatico e la pandemia da Covid-19 mettono a nudo la radicale vulnerabilità di tutti e tutto e suscitano numerosi dubbi e perplessità sui nostri sistemi economici e sulle modalità di organizzazione delle nostre società”.
ha spiegato il Pontefice, “Le nostre sicurezze sono crollate, il nostro appetito di potere e la nostra smania di controllo si stanno sgretolando. Ci siamo scoperti deboli e pieni di paure, immersi in una serie di “crisi”: sanitarie, ambientali, alimentari, economiche, sociali, umanitarie, etiche. Crisi trasversali, fortemente interconnesse e foriere di una “tempesta perfetta”, capace di spezzare i “legami” che avviluppano la nostra società all’interno del dono prezioso del Creato”.
“Ogni crisi richiede visione, capacità di pianificazione e rapidità di esecuzione, ripensando il futuro della nostra casa comune e del nostro progetto comune”, ha aggiunto,
“Queste crisi ci mettono di fronte a scelte radicali non facili. Ogni momento di difficoltà racchiude, infatti, anche delle opportunità, che non possono essere sprecate. Possono essere affrontate facendo prevalere atteggiamenti di isolamento, protezionismo, sfruttamento; oppure possono rappresentare una vera occasione di trasformazione, un vero punto di conversione, non solo in senso spirituale”.
Si tratta di “una sfida di civiltà a favore del bene comune e di un cambiamento di prospettiva, nella mente e nello sguardo, che deve porre al centro di ogni nostra azione la dignità di tutti gli esseri umani di oggi e di domani”, prosegue Francesco.
“La lezione più importante che queste crisi ci trasmettono è che è necessario costruire insieme, perchè non vi sono frontiere, barriere, mura politiche, entro le quali potersi nascondere. E lo sappiamo: da una crisi non si esce da soli”.
“E’ fondamentale l’impegno di ciascuno verso quel cambio di rotta così tanto urgente; impegno che va alimentato anche dalla propria fede e spiritualità. Nell’Appello congiunto abbiamo richiamato la necessità di adoperarci responsabilmente a favore della “cultura della cura” della nostra casa comune ed anche di noi stessi, cercando di estirpare i “semi dei conflitti: avidità, indifferenza, ignoranza, paura, ingiustizia, insicurezza e violenza” ha concluso.
“L’umanità non ha mai avuto tanti mezzi per giungere a tale obiettivo quanti ne ha oggi. I decisori politici che prenderanno parte alla COP26 di Glasgow sono chiamati con urgenza ad offrire efficaci risposte alla crisi ecologica in cui viviamo e, in questo modo, concreta speranza alle generazioni future”.
Con Biden in Vaticano
Intanto l’Air Force One con a bordo il presidente usa Joe Biden e la First Lady Jill è atterrato a Fiumicino poco dopo le due di notte. Biden incontrerà il Papa, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Mairo Draghi. Poi parteciperà ai lavori del G20 sabato. 
Al momento dell’annuncio della visita, la Casa Bianca fece sapere (erano passati pochi giorni dalle critiche sull’Afghanistan) che i colloqui avrebbero avuto al loro centro gli “sforzi basati sul rispetto per la dignità umana fondamentale, compresa la fine della pandemia, la crisi climatica e gli impegni per i poveri”. Temi, per l’appunto, che uniscono i due più che dividerli.   Del resto a precedere l’invito, di qualche giorno, era arrivata in Vaticano la nomina gradita come ambasciatore presso la Santa Sede di Joe Donnelly, democratico con il suo stesso partito di provenienza: proprio sull’aborto.
Impossibile evitare il paragone con l’approccio di Donald Trump, che a Roma aveva mandato Calista Gingrich, moglie del Newt paladino della destra, la quale organizzava convegno in cui Mike Pompeo spiegava alla Segreteria di Stato che doveva allinearsi a Washington nella sua politica con la Cina.
Questa volta gli angoli si cerca per lo meno di smussarli. Anche perché in patria Biden sa che i rapporti con la Chiesa non sono certo facili. E sul tema – scottante, superabile ma non più di tanto – della comunione ai politici pro choice si profila una presa di posizione ufficiale della Chiesa americana in tempi più che brevi.

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