Un commercio illegale che penalizza i nativi dell’Amazzonia depredati delle loro ricchezze?
“Questa vicenda va chiarita e per questo abbiamo inviato esposto alla procura della Repubblica di Arezzo affinché si apra un’inchiesta per verificare se le accuse della polizia federale trovino riscontro in Italia: difendere le terre indigene, la biodiversità da chi distrugge la foresta amazzonia e i suoi popoli in nome dell’oro deve essere una priorità di una nazione civile e democratica”:.
Così il co-portavoce nazionale di Europa Verde, Angelo Bonelli, in relazione a un’indagine della polizia brasiliana rivelata oggi da una ong brasiliana, Reporter Brasil.
Secondo quanto emerge dall’inchiesta, stando alla ong, un’azienda italiana di specializzata nell’attività di recupero e affinazione dei metalli preziosi, la Chimet, acronimo di Chimica metallurgica Toscana, avrebbe acquistato oro da una società commerciale di esportazione che a sua volta lo acquistava da una Cooperativa che lo estraeva illegalmente dai territori dei nativi Kayapò, nello Stato centro-settentrionale di Parà.