I cambiamenti climatici sono la vera emergenza, ma tanti fanno finta di nulla e cercano di depotenziare la transizione ecologica.
«Il programma di Calenda sull’energia presenta lo stesso linguaggio della destra sovranista: anche in questo caso, si rende il miglior alleato di Meloni e Salvini. Mentre Enel stessa ci dice di puntare sull’elettrificazione, e un Paese come la Germania ha messo in atto un piano che punta a soddisfare il proprio fabbisogno energetico all’80% con le rinnovabili, in Italia abbiamo ancora chi presenta nella propria ricetta l’energia nucleare: tutto ciò è inaccettabile».
Così in una nota il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli.
«La priorità è la crisi climatica, non il nucleare. Calenda continua a non dire con quali soldi vuole finanziare il suo piano energetico, trascurando completamente il fatto che la Francia ha dovuto nazionalizzare E’lectricite’ de France, la società che gestisce le centrali nucleari, perché era travolta dai debiti. Un’operazione che, in totale, è costata 13 miliardi di euro. A Flamanville, in Normandia, i cui lavori di costruzione sono iniziati nel 2007 e la cui messa in funzione, inizialmente prevista per il 2014, avverrà presumibilmente nel 2023, con un costo lievitato a 18 miliardi di euro dai 3,7 miliardi iniziali”.
Ha continuato Calenda: “Credo che Calenda non sappia che la Francia ha di recente firmato un accordo con il Regno Unito, nel quale il prezzo viene bloccato a 125 euro per MW/h: un costo insostenibile, com’è insostenibile ed irresponsabile chi oggi presenta un piano del genere, che parla solo a chi mira ai profitti e non alle cittadine e ai cittadini, già stretti nella morsa della crisi delle bollette. La crisi climatica ci impone decisioni immediate, che passano dall’efficientamento energetico, alla riduzione di consumi e alle rinnovabili. Calenda, con questo piano energetico, è il miglior alleato della destra di Salvini e Meloni, a loro volti ispirati dalle aberranti politiche sovraniste di Trump. Se lo ricordino gli italiani”, conclude.
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