Mercalli: "Ondata di calore africano senza precedenti, clima globale allarmante"
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Mercalli: "Ondata di calore africano senza precedenti, clima globale allarmante"

Il climatologo Luca Mercalli, spiega che la grossa bolla di aria calda, ovvero «l'anticiclone di origine africana che nasce dal Sahara (in Algeria si registrano 47-48 gradi) attraversa tutto il Mediterraneo dilatandosi sulla Spagna fino all’Italia

Mercalli: "Ondata di calore africano senza precedenti, clima globale allarmante"
Il climatologo Luca Mercalli
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15 Luglio 2023 - 17.41


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Un’ondata di calore anomala, quella che stiamo vivendo, soprattutto per la durata: due settimane continue nel aree del Centro Sud». A dirlo è il climatologo Luca Mercalli, spiegando che la grossa bolla di aria calda, ovvero «l’anticiclone di origine africana che nasce dal Sahara (in Algeria si registrano 47-48 gradi) attraversa tutto il Mediterraneo dilatandosi sulla Spagna», sotto scacco dell’afa, «fino a raggiungere il Sud Italia».

Nel Nord Italia «il culmine di calore è previsto tra lunedì e martedì, ma difficilmente si supererà il record (i 43 gradi a Forlì dell’agosto 2017), le temperature infatti dovrebbero mantenersi tra i 36-37 gradi. Sarà comunque un caldo disagevole per via dell’umidità – aggiunge l’esperto – Mentre al Centro Sud il culmine è atteso per giovedì e il fine settimana. A partire dalla Toscana, ma soprattutto in Sardegna, Sicilia e Puglia dovremmo superare abbondantemente i 40°». Se verrà superato il precedente record di temperatura, i 48,8 gradi di Siracusa dell’11 agosto del 2021, «questo lo vedremo».

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«In tutti i paesi del mondo la temperatura sta crescendo. Diciassette gradi di temperatura media planetaria: la scorsa settimana è stata, a livello globale, la più calda nella storia del Pianeta da che noi misuriamo i dati meteorologici – evidenzia Mercalli affrontando il tema del riscaldamento globale – Un livello mai raggiunto prima, un nuovo campanello d’allarme, una situazione che non si arresterà se non si interviene seriamente per ridurre le cause. Si va troppo lenti, sono passati 31 anni dalla prima Convezione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici».

«Oggi abbiamo l’accordo di Parigi che dovrebbe salvare il futuro dell’umanità, un trattato che dice che dobbiamo fare in fretta a ridurre le emissioni di gas serra ed evitare che la temperatura globale salga oltre i 2 gradi. Tutti i paesi hanno detto ok, ma l’accordo non è vincolante. Quindi di fatto siamo con una intesa solo sulla carta senza cambiamenti concreti; basti pensare che il 2022 è stato l’anno con le maggiori emissioni di sempre. Non abbiamo nemmeno cominciato a scendere, in più si è aggiunta la guerra in Ucraina che aumenta ancor di più le emissioni: i calcoli di uno studio olandese dice che le emissione di questo conflitto sono pari a quelle di tutto il Belgio, quindi è come aver aggiunto un paese in più sulla carta geografica del mondo. Altro che riduzione! Pochi giorni fa il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha detto che il clima globale è fuori controllo, dobbiamo accelerare se vogliamo evitare la catastrofe. Ecco, più chiaro di così…»

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