Snowden libero in Russia: a rischio il vertice Obama-Putin
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Snowden libero in Russia: a rischio il vertice Obama-Putin

La Casa Bianca fa sapere che la Russia avrebbe dovuto restituire l'informatore: se nessuno ritirerà l'asilo a Snowden è improbabile che Obama vada a Mosca.

Snowden libero in Russia: a rischio il vertice Obama-Putin
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2 Agosto 2013 - 16.25


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Sempre più aspri i rapporti diplomatici tra la Russia di Valdimir Putin e gli Stati Uniti di Barack Obama, dopo che Edward Snowden, [url”l’ex contractor della Cia che ha svelato i segreti dell’Nsa, ha ottenuto l’asilo politico temporaneo”]http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=47411&typeb=0&snowden-ottiene-l-asilo-politico-in-Russia[/url] in una località segreta russa.

La prima conseguenza potrebbe essere l’annullamento del vertice dei ministri degli Esteri e Difesa, prevista per la prossima settimana, e il vertice dei rispettivi capi di Stato, in programma a settembre nella capitale russa. La pensano così alcuni esperti intervistati da Interfax, secondo i quali è improbabile, però, che le ritorsioni vadano oltre il livello diplomatico, portando a un serio peggioramento delle relazioni bilaterali.

“Per quanto riguarda l’incontro nel formato “2+2″ che deve tenersi la prossima settimana, con ogni probabilità si dovrà annullare, in quanto gli animi saranno ancora riscaldati sulla questione Snowden e il suo asilo”, ha dichiarato Fiodor Lukyanov, capo del Consiglio per la politica estera e la Difesa. Sul vertice tra Barack Obama e Vladimir Putin, previsto a Mosca alla vigilia del vertice G20 del 5-6 settembre a San Pietroburgo, già nei giorni scorsi era stata ventilata da Washington l’ipotesi di un annullamento, come rappresaglia al sostegno alla talpa del Datagate.

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“Se ne è già parlato e ora tornare indietro è molto difficile – ha aggiunto Lukyanov – se nessuno ritirerà l’asilo a Snowden, allora è piuttosto improbabile che Obama venga” in Russia.

Per l’analista, da parte degli Usa – che, a suo dire, tengono più di Mosca a una buona cooperazione economica – non ci saranno altre particolari ritorsioni. Unico ulteriore provvedimento potrebbe essere l’estensione della Lista Magnitsky, con la quale Washington ha già preso misure restrittive verso i funzionari russi, ritenuti colpevoli di violazioni di diritti umani. Sia Lukyanov, che il politologo Serghei Karaganov, hanno concordato sul fatto che Obama non boicotterà il G20 di Pietroburgo, perché sarebbe un “insulto” non solo verso il Paese ospitante, ma anche verso gli altri partecipanti.

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