L'Isis assediato a Raqqa minaccia vendetta: pregheremo a Roma
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L'Isis assediato a Raqqa minaccia vendetta: pregheremo a Roma

Un filmato realizzato nella città siriana lo Stato Islamico minaccia nuovamente di puntare al terrorismo: amiamo la morte più di quando voi amate la vita

l'Isis da Raqqa lancia minacce a occidente e contro Roma
l'Isis da Raqqa lancia minacce a occidente e contro Roma
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3 Luglio 2017 - 21.26


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Un video da Raqqa che dura 6 minuti dal titolo “La fertile nazione”. Dopo l’inizio dell’assedio da parte dei curdo-siriani è la prima volta che viene realizzato un filmato dalla cosiddetta capitale siriana dello Stato Islamico, dove gli uomini del Califfato sono circondati.

Un video propagandistico che mostra i combattimenti dentro la città, l’azione dei kamikaze contro le Forze siriane democratiche ma soprattutto mostra gli effeti dei bombardamenti degli aerei della coalizione a guida Usa che (purtroppo) continuano a fare vittime tra i civili, soprattutto bambini.
Ovviamente l’Isis  sta usando i terribili effetti delle bombe sganciate dagli Stati Uniti (nonostante gli appelli inascoltati dell’Onu a limitare i bombardamenti e per tenere in considerazione l’incolumità degli innocenti) per ribaltare la situazione e accusare curdi e i loro alleati di essere i veri terroristi.
Immagini accompagnate dal racconto pieno di accuse (in inglese) di un medico, Abu Yousuf. che proviene dall’Australia.
Poi le minacce: ciò che i paesi che assediano e che bombardano Raqqa stanno facendo contro i musulmani sarà vendicato perché “Noi amiamo la morte più di quanto viu amiate la vita”. In pratica la minaccia – purtroppo non vana, visto che ci sono molti pronti a raccoglierla – di intensificare la risposta sul piano del terrorismo man mano che lo Stato Islamico sarà sconfitto da un punto di vista prettamente militare.
Del resto in apertura il video apre con l’inizio dell tristemente noto appello dell’ex portavoce dell’Isis al-Adnani (nel frattempo morto) dal titolo: “Uccidono e saranno uccisi” che invitava i jihadisti a uccidere con qualsiasi mezzo nelle terre degli infedeli.
E alla fine, in arabo, la “predica” finale con la formula già usata in un video simile circa un anno fa: Noi pregheremo a Roma, se Dio lo vorrà”. Una formula per dire che lo Stato Islamico è pronto allo scontro finale.

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