“Sembra un caso di ‘terrorismo telefonico, ma dobbiamo verificare la credibilità di questi messaggi”, ha riferito una fonte dei servizi di emergenza alla Tass, rilevando che le chiamate sono arrivate allo stesso tempo e sono proseguite anche dopo l’inizio delle evacuazioni.
Tra i luoghi colpiti dagli allarmi bomba ci sono le stazioni ferroviarie più importanti della capitale, oltre una dozzina di centri commerciali, tra cui il celebre GUM sulla Piazza Rossa, un hotel – il Kosmos – e almeno tre università. Quello di Mosca è solo l’ultimo caso di un’ondata di falsi allarmi che ha colpito tutto il paese. Negli ultimi due giorni, infatti, in diverse città russe sono stati evacuati molti edifici a causa di telefonate anonime. Ieri a Perm, nella regione degli Urali, sono state evacuate 5.700 persone da almeno sette istituti scolastici, dall’università, da alcuni centri commerciali, dalla stazione degli autobus e da quella ferroviaria ‘Perm-2’. Allarmi simili sono scattati dal 10 settembre a oggi a Ufa, Celiabinsk, Krasnoiarsk, Vladivostok, Magadan e Omsk.