Lo stile è quello dell’Isis, ma realizzato da un lupo solitario con una delle classiche azioni fai-da-te e la speranza di un martirio che non è avvenuto.
Indipendentemente se arriverà o meno la rivendicazione dello Stato Islamico – che ormai rivendica tutto e non è più credibile – è questa la strategia che da tempo l’Isis ha raccomandato ai suoi simpatizzanti, visto che il furgone (affitatto come al solito) sulla folla è un sistema fin troppo semplice e impossibile da prevenire: se si blocca l’accesso a una piazza restano le strade, le piste ciclabili. Impossibile è impedire il traffico: questa è la tragica forza dei terroristi. Perché vista la strategia di terrorismo indiscriminato anche un mercatino di periferia può diventare un obiettivo. O passare con il rosso ad un semaforo pedonale.
Il fatto poi che il terrorista avesse armi ad aria compressa ha un solo significato: la ricerca della morte. Ossia provocare una reazione della polizia che generalmente uccide chi ha un atteggiamento pericoloso. Voleva diventare un martire.
Quindi mentre l’Isis è praticamente sconfitto in Siria e Iraq, decine di simpatizzanti possono colpire ovunque nel mondo.
Non si tratta dei temuti foreign fighter ma degli ancora più pericolosi lupi solitari che sono imprevedibili e che sono imbevuti dell’odio trasmesso via web.
Purtroppo si è in presenza di un vero e proprio format dell’orrore che è quasi impossibile prevenire del tutto.
Temiamo che non sarà l’ultimo episodio del genere.
La strage di New York ha una firma: l'azione di un lupo solitario dell'Isis
Il furgone affittato sulla folla è purtroppo un format del terrorismo jihadista: facile da realizzare, quasi impossibile da prevenire
Gianni Cipriani Modifica articolo
31 Ottobre 2017 - 21.24
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