Massacro dei curdi, il bilancio dell'Onu: 300 morti e 100 mila sfollati
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Massacro dei curdi, il bilancio dell'Onu: 300 morti e 100 mila sfollati

Dagli Stati Uniti un funzionario fa sapere che "potremo parlare di superamento dei limiti quando vedremo episodi di pulizia etnica, di assalti aerei o di altro tipo contro le popolazioni civili". 

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11 Ottobre 2019 - 07.59


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Secondo un resoconto delle Nazioni Unite, il numero dei morti della guerra di Erdogan contro i curdi sarebbe già di 300. Oltre 100mila sono gli sfollati dalle zone della Siria nord-orientale. 
Dagli Stati Uniti un funzionario fa sapere che “potremo parlare di superamento dei limiti quando vedremo episodi di pulizia etnica, di assalti aerei o di altro tipo contro le popolazioni civili”. 
Nusabin
Sarebbe di “decine di feriti” il bilancio provvisorio del lancio di proiettili di mortai su Nusabin, cittadina turca a ridosso della frontiera con la Siria. Lo riferisce l’agenzia statale turca Anadolu che punta il dito contro le milizie curdo siriane dell’Ypg (Unità di Difesa del Popolo) contro i quali l’esercito turco ha lanciato un’offensiva militare proprio nel Nord-est siriano.
Suruc
Intanto, secondo la stessa agenzia, granate sparate dalla Siria, sono cadute su una casa nel distretto meridionale di Suruc, uccidendo due persone. Suruc si trova di fronte alla città di Kobane, controllata dall’Ypg.
Qamishli
Secondo le ultime notizie, un’autobomba è esplosa nelle ultime ore a Qamishli, città della Siria mediorientale in mano alle forze curde. Lo hanno riferito i media satellitare arabi. Chi ha fatto esplodere l’autobomba sono terroristi e mercenari filo-turchi.
Tal Abyad
Sette civili sono stati uccisi oggi a Tal Abyad e nelle aree circostanti nel terzo giorno dell’offensiva turca lanciata contro le milizie curde nel nord-est della Siria. Lo ha riferito l’Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con sede in Gran Bretagna legata agli attivisti delle opposizioni. E ancora, secondo l’Osservatorio, quattro persone sono morte in un raid turco che ha colpito le auto sulle quali fuggivano dalle violenze, mentre altre tre sono state uccise dal fuoco dei cecchini.

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