Dopo le denunce dei curdi, Globalist lo aveva già raccontato il 27 gennaio del 2018 quando l’esercito turco e i soliti mercenari jihadisti filo al qaeda avevano invaso il cantone siriano a maggioranza curda di Afrin:in quell’occasione era stato utilizzato l’elicottero Agusta A129 Mangusta.
Adesso la storia si ripete.
Gli Agusta A129 Mangusta sono stati costruiti in Turchia su licenza della Leonardo italiana, e di fatto coprono l’avanzata dell’esercito nelle zone finora controllate dalle milizie curde. Sono vere e proprie macchine micidiali. Piccole, veloci, robuste ma zeppe di apparati hi-tech. Scoprono gli obiettivi con un radar e un sistema infrarossi, a cui non sfugge nulla neppure di notte, nemmeno nei boschi. Hanno una torretta con un cannone a tre canne rotanti: per puntarlo basta che il pilota guardi il bersaglio, l’arma segue il suo occhio e spara 500 colpi in meno di un secondo. Vere e proprie macchine di morte in grado di lanciare fino a 76 razzi.