I curdi accettano la tregua: "Washington ci ha dato garanzie, è una vittoria della resistenza"
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I curdi accettano la tregua: "Washington ci ha dato garanzie, è una vittoria della resistenza"

Il comandante delle Forze democratiche siriane (Fds), Mazlum Kobani: "Riguarda solo l'area di Tal Abyad e Ras al Ayn, sul resto si tratta"

Il comandante delle Forze democratiche siriane (Fds), Mazlum Kobani
Il comandante delle Forze democratiche siriane (Fds), Mazlum Kobani
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17 Ottobre 2019 - 20.00


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Le milizie curde del nord della Siria sono state parte dell’accordo raggiunto stasera da Usa e Turchia per una tregua e hanno ricevuto “garanzie” sul loro futuro da Washington.


Lo ha detto ai media curdi il comandante delle Forze democratiche siriane (Fds), Mazlum Kobani, confermando che intendono fare “tutto il necessario per far funzionare il cessate il fuoco”. “E’ una vittoria della resistenza dei combattenti”, ha aggiunto Kobani.
Kobani ha precisato alla tv curda Ronahi che la tregua riguarda solo l’area di circa 120 km tra Tal Abyad e Ras al Ayn, al centro dell’offensiva di Ankara, dove verrà creata la zona di sicurezza turca.

Per le altre aree del nord della Siria, dove non sono più presenti gli americani ma sono giunte in questi giorni le forze di Damasco e la polizia militare russa, occorreranno altri negoziati. Ulteriori accordi potrebbero quindi essere presi martedì nell’incontro a Sochi tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e quello russo Vladimir Putin.

Leggi anche:  Siria: la Turchia chiede che alla nuova leadership di Damasco venga concesso di governare

Le altre reazioni curde

 “Diamo il benvenuto al cessate-il-fuoco, ma se saremo attaccati ci difenderemo, non accetteremo mai l’occupazione del Nord della Siria”. Così Saleh Muslim ex co-presidente delle forze democratiche siriane Sdf commentando l’annuncio del vice presidente Usa Mike Pence della sospensioni per cinque giorni dell’offensiva dell’esercito turco nel nord-est siriano concordato ad Ankara con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
L’intesa Usa-Turchia, annunciata in serata prevede secondo Ankara lo smantellamento delle forze curde dello Ypg (Unita di Difesa del Popolo) ritenute dalla Turchia “terroristiche”.
“Il Cessate-il-fuoco è una cosa e la resa è un’altra cosa e noi siamo pronti a difenderci”, ha aggiunto Saleh in una dichiarazione fatta ai media locali.
“Non accetteremo l’occupazione del Nord siriano e dobbiamo vedere i dettagli dell’accordo tra Pence e Erdogan”, ha sottolineato il leader curdo siriano.

Le perplessità di Damasco



L’intesa per un cessate-il-fuoco raggiunta tra Turchia e glli Stati Uniti nel Nord-est siriano “è vago”. Così il primo commento di Damasco all’annuncio della sospensione per cinque giorni dell’offensiva dell’esercito turco contro le forze curde.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan “per noi è un invasore della nostra terra ed un aggressore del nostro Paese”, ha detto, citato dall’agenzia di stampa ufficiale Sana, Butheina Shaban, consigliera del presidente siriano Bashar al Assad.

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