Sotto accusa quello che sta accadendo nella città di Serekaniye, dove la resistenza mostrata dai combattenti di Sdf ha fino ad ora impedito l’avanzata turca e delle milizie filo-turche.
C’è il forte sospetto che i jihadisti abbiano fatto ricordo a armi proibite dalle convenzioni internazionali
Fonti curde sostengono che i quartieri della città di Serekaniye siano stati sottoposti ad attacchi aerei, di artiglieria e di razzi dall’occupazione turca, oltre all’uso di fosforo proibito a livello internazionale.
Numerosi casi di adulti e ragazzi con ustioni sono stati segnalati all’ospedale di al-Hasakah. “Ogni giorno riceviamo decine di persone ferite nell’attacco. Lo stato di occupazione turco utilizza tutti i tipi di armi pesanti, perché molti casi sono gravi”, ha affermato il dottor Fares Hammu all’agenzia curda Havar.
“Ci sono molte persone con ustioni. Ma sospettiamo che lo stato turco usi armi proibite a livello internazionale come le armi chimiche”.
Accuse anche da Ras al-Ayn
Napalm e munizioni al fosforo bianco sarebbero stati utilizzati dalle forze turche nella loro offensiva nel nord-est della Siria. A denunciarlo è l’amministrazione autonoma curda in una nota, nella quale si sottolinea come Ankara abbia fatto ricorso alle armi vietate a causa dell’inaspettata resistenza incontrata nella città di Ras al-Ayn.
“L’aggressione turca sta usando tutte le armi disponibili contro Ras al-Ayn – si legge nella nota – Di fronte all’evidente fallimento del suo piano, Erdogan sta ricorrendo ad armi che sono vietate a livello globale come il fosforo e il napalm”.
After 8 days of fierce resistance by our fighters against heavy ground and aerial attacks of Turkey in Serêkaniyê, we suspect that unconventional weapons are used against SDF fighters upon the reports and signs we receive from the besieged town. 1/2 pic.twitter.com/Epr1BsDFhC
— Mustafa Bali (@mustefabali) October 16, 2019