Strage di Bologna: i terroristi fascisti Mambro e Fioravanti trattati come star
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Strage di Bologna: i terroristi fascisti Mambro e Fioravanti trattati come star

Paolo Bolognesi, presidente dell'Associazione vittime della Strage del 2 agosto 1980: "Non hanno mai collaborato con la giustizia eppure con loro i mass media sono ossequiosi e riverenti"

Francesca Mambro e Valerio Fioravanti
Francesca Mambro e Valerio Fioravanti
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2 Agosto 2020 - 09.49


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“I risultati della maxi-indagine sui mandanti confermano che quel vile attentato fu una bomba nera, pensata dai vertici della P2, eseguita dalla manovalanza fascista dei Nar, protetti da uomini della P2, inseriti nei punti nevralgici dei Servizi segreti”.

Così Paolo Bolognesi, presidente dell’Associazione vittime della Strage del 2 agosto 1980, dal palco del 40° anniversario. “Si voleva colpire Bologna la rossa. Ma nel loro progetto criminale di potere, esecutori e burattinai fecero un solo errore. Non tenere conto della reazione dei cittadini di Bologna”.

Dopo l’intervento di Paolo Bolognesi, alle 10 e 25 in punto, ora dell’attentato, in streaming dalla stazione di Bologna, i presenti in piazza Maggiore hanno potuto ascoltare il fischio del treno che simboleggio il ricordo dell’attentato.

“Da altri processi, in primis da quello sul crac del Banco Ambrosiano e da quello per la strage di piazza della Loggia, a Brescia – sottolinea -, sono emersi importanti riscontri che collegano i terroristi fascisti a Licio Gelli: un unico filo nero che parte dal capo della loggia massonica P2 e arriva agli esecutori materiali che piazzarono la bomba alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980, passando per apparati dello Stato intervenuti per permettere la perfetta esecuzione della strage e deviare le indagini”.

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“I risultati della maxi indagine sui mandanti e sui finanziatori della strage del 2 agosto – aggiunge Bolognesi -, confermano che quel vile attentato fu progettato, organizzato e finanziato dai vertici della loggia massonica P2, eseguito da manovalanza criminale fascista finanziata e protetta da un ombrello costituito da uomini della P2 inseriti nei punti nevralgici dei Servizi segreti italiani”.

I depistaggi e le figure di Mambro e Fioravanti

“E’ sconvolgente il trattamento di favore di cui ancora godono alcuni degli esecutori materiali della strage di Bologna ricompensati lautamente per il loro silenzio sui retroscena di cui sono a conoscenza. Francesca Mambro e Valerio Fioravanti, capi del gruppo di assassini fascisti denominato Nar, hanno ucciso 98 persone, sono stati condannati a 9 ergastoli lei e a otto ergastoli lui, e a decine di anni di carcere per vari reati”. Così Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione delle vittime della Strage di Bologna, dal palco di Piazza Maggiore.

“Non hanno mai collaborato con la giustizia – aggiunge -. Eppure, i due terroristi più sanguinari della storia italiana oggi sono pienamente liberi, spesso trattati come star da mass media ossequiosi e riverenti”. “Difesi – rincara la dose Bolognesi – da finti cultori della materia, che in ogni modo tentano di alimentare una campagna innocentista, totalmente infondata per chi conosce i processi, le indagini e la storia”.

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“Infondata, ma non insensata – chiude Bolognesi nel suo intervento -: il senso e lo scopo sono quelli, ancora una volta: di depistare, di creare dubbi laddove vi sono prove evidenti, d’intossicare l’opinione pubblica, di guadagnare tempo. Ne fa testo la cosiddetta pista palestinese che fu ideata e finanziata dai vertici della loggia massonica P2, nelle sue diverse versioni”.

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