Un guerrafondaio che adesso vuole mettere tutti e due i piedi nel conflitto tra Armenia e Azerbaigian per rafforzare il suo ruolo di potente della regione.
La presidenza turca ha annunciato la sua determinazione ad aiutare l’Azerbaigian a recuperare “le sue terre occupate”. Dall’inizio degli scontri domenica in questa enclave separatista abitata principalmente da armeni, la Turchia, alleata di Baku, ha manifestato il suo sostegno all’Azerbaijan, che cerca di riprendere il controllo del Nagorno-Karabakh.
Affermando che l’Azerbaigian “sta semplicemente cercando di garantire la sicurezza delle popolazioni civili vicino alla linea del fronte e di liberare le sue terre occupate”, Ankara ha detto che “il mondo non può permettersi di mettere su un piano di parità l’aggressore e la parte lesa in nome di un cosiddetto principio di neutralità”.
Le dichiarazioni della presidenza turca, riportate dall’Afp, giungono poco dopo che il Cremlino ha invitato Ankara ad astenersi dal “aggiungere benzina sul fuoco” e a lavorare per la pace in Nagorno-Karabakh, dove i combattimenti hanno provocato quasi 100 morti da domenica.
L’Unione europea ieri ha definito “molto preoccupante” la situazione in Nagorno-Karabakh e “inaccettabili” eventuali interferenze in questa regione.