Fanno proseliti in Europa. Tessono alleanze con movimenti e partiti suprematisti e sovranisti. Diffondono sui social media le loro teorie cospirazioniste adattandole ai tempi della crisi pandemica e alle specificità nazionali. QAnon invade l’Europa.
Cospirazionisti made in Europe
Molto interessante è la “radiografia” di questa crescita fatta da Carlotta Rinaudo su affarinternazionali.it: “In Germania – rimarca l’analista – QAnon ha raccolto più di 200.000 seguaci, mescolandosi alla narrativa del partito di estrema destra tedesco, l’AfD. Inoltre, QAnon è stato accolto a braccia aperte anche dal Reichsbuerger, un gruppo proto-nazista che ritiene che l’attuale Repubblica Federale Tedesca sia uno Stato fantoccio, e che la vera Germania sarebbe quella del Terzo Reich di Hitler.
L’incontro tra QAnon e il Reichsbuerger ha prodotto nuove credenze: Trump starebbe per liberare la Germania dal ‘finto governo’ di Angela Merkel. Durante le proteste anti-lockdown di agosto a Berlino, di fianco a bandiere della Germania Imperiale sono comparsi cartelli con su scritto ‘Please, Mr President, make Germany great again“. Firmato, QAnon.
Una delle più celebri teorie del complotto di QAnon sostiene che l’élite politica americana starebbe trafficando bambini per estrarre il loro sangue e creare un elisir di lunga vita. Questa teoria ha trovato un terreno particolarmente fertile nel Regno Unito, dove il popolo di Sua Maestà è già da tempo indignato da frequenti casi di pedofilia diffusi tra le celebrità britanniche. In poco tempo, realtà e finzione si sono mescolate. Oggi, molti britannici sostengono che Boris Johnson starebbe aiutando Donald Trump nel combattere questa élite politica che cerca l’elisir di lunga vita, e gruppi come Facebook Freedom For The Children UK hanno attirato più di 13.000 membri. Purtroppo, questo non ha fatto che complicare il regolare lavoro di quelle istituzioni legittime che tutelano i bambini da crimini reali.
In Italia – prosegue Rinaudo – hanno preso piede le teorie cospirazioniste che vorrebbero Bill Gates creatore del coronavirus . La teoria si è diffusa a seguito di un video Youtube pubblicato da un account QAnon con 17.000 seguaci. Intanto, in Australia e in Nuova Zelanda c’è chi scrive su Telegram che i democratici avrebbero fatto ammalare di Covid migliaia di cittadini anziani per rubare le loro identità e votare al loro posto”.
In Germania lo scorso 15 ottobre Google è intervenuto per chiudere Qlobal-Change, un canale YouTube ricettacolo di teorie anti-vaccino e del “solito” complotto che vuole Bill Gates come il creatore della pandemia per il proprio guadagno. Secondo un’inchiesta di Politico.com in Francia, invece, sta diventato sempre più popolare Qactus.fr un sito web che si spertica in elogi per la gestione di Trump sul covid-19 e promuove teorie del complotto contro la politica locale. Inoltre in Francia la comunità anti-vaccino – molto radicata in rete – sta promuovendo su Facebook, Didier Raoult, il medico francese che sostiene l’uso dell’idrossiclorochina (farmaco bocciato dalla scienza) contro il covid.
Il precedente tedesco
L’assalto al Congresso Usa ha un precedente recente in una democrazia occidentale. Il 30 agosto 2020 trecento aderenti al movimento “Querdenken” i negazionisti del Covid – la maggior parte appartengono a gruppi di estrema destra – tentarono di fare irruzione nella sede del Bundestag, il Parlamento federale tedesco a Berlino. Ma allora lo sfregio fu reso impossibile dalla cospicua presenza di polizia in assetto antisommossa, al contrario di quanto accaduto a Washington, dove il “Capitol” era mal presidiato nonostante le previsioni di un attacco circolate su Facebook nei giorni precedenti, organizzato tra gli altri dai “Proud Boys”, sigla neofascista di soli uomini che teorizza la violenza e la supremazia sui neri. Ma lo spettro di gruppi estremisti e armati si aggira anche in Europa, in particolare sull’asse Germania-Austria.
Nello scorso dicembre sono state arrestate nei due Paesi cinque persone aderenti a una milizia neonazista paramilitare con scopi eversivi e terroristici pronta a colpire nei due Stati, in possesso nelle abitazioni di 70 fucili tra Kalashnikov, Skorpion e Uzi, oltre ad armi naziste ancora funzionanti, granate, esplosivi e 100 mila proiettili. Gli armamenti erano stati acquistati in Croazia con il provento di traffici di cocaina (le indagini partirono proprio dal commercio di droga).Il canale pubblico tedesco Zdf recentemente ha mandato in onda un’inchiesta sull’origine delle armi che risalgono alle guerre della ex Jugoslavia ma provengono anche da altre zone in conflitto: «Non le vendiamo agli islamisti ma a tedeschi e ad altri europei, vengono da tutto il continente con valigie piene di soldi» ha rivelato il venditore, un ex militare croato.
Secondo l’Ufficio federale per la protezione della Costituzione, agenzia di sicurezza interna tedesca, circa 12.700 estremisti di estrema destra sono “orientati alla violenza”. E la radicalizzazione sta avvenendo in modo sempre più rapido, grazie alle comunicazioni online. Proprio la scorsa settimana, la polizia tedesca ha smantellato una cellula terroristica che stava presumibilmente pianificando di scatenare in Germania “uno stato di guerra civile”, commettendo attacchi a politici, richiedenti asilo e musulmani.
La milizia austro-tedesca
“Un’organizzazione paramilitare con scopi eversivi e terroristici. Pronta a colpire in Austria e in Germania”. Il ministro degli Interni, Karl Nehammer, la mattina del 12 dicembre si è presentato così davanti alla stampa con il capo della polizia di Vienna, Gerhard Pürtl e il vicedirettore della polizia criminale Michael Mimra. Davanti a loro parte dell’arsenale sequestrato tra Austria e Germania, nei länder della Baviera e del Nord Reno Westfalia. “Abbiamo arrestato 5 persone in Austria, altre due in Baviera, ma presto potrebbero esserci altri arresti”, aveva spiegato Mimra. Sono stati sequestrati alla milizia neonazista oltre 70 fucili tra cui Kalasnikov, Skorpion e Uzi, anche granate, esplosivo, almeno 100.000 proiettili e armi naziste, ancora funzionanti, tutte scoperte nelle abitazioni degli arrestati, tutti uomini tra i 35 e i 50 anni.
Da marzo 2020 l’ufficio federale per la difesa della Costituzione, il Verfassungsschutz ha messo sotto osservazione Der Flügel (L’ala), il gruppo che costituiva la fazione più estrema di Afd soprattutto a causa dei due leader Andreas Kalbitz e Björn Höcke, definiti come “estremisti di destra” e “contro l’ordine liberal-democratico dello Stato”. I due in una lettera aperta ai loro sostenitori avevano poi decretato lo scioglimento solo formale di Flügel, composta da circa 7.000 membri. A maggio, Kalbitz è stato espulso dal partito Afd perché aveva fatto parte della Heimattreue Deutsche Jugend (Gioventù tedesca fedele alla patria), un’organizzazione di fatto neonazista che Afd ha considerato incompatibile con lo statuto del partito. Höcke ad inizio dicembre è stato confermato leader e capogruppo di Afd in Turingia. Il Verfassungsschutz negli ultimi mesi ha messo sotto controllo anche il movimento dei “Querdenken”, i negazionisti del coronavirus, la maggior parte appartengono a gruppi di estrema destra. Il 30 agosto del 2020, 300 di loro hanno tentato di fare irruzione nella sede del Bundestag, l’ex Reichstag. Il presidente della Repubblica federale, Frank-Walter Steinmeier, lo ha definito “un attacco insopportabile alla nostra democrazia”.
Oltre alla Germania, tra i Paesi in cui il neonazismo ha trovato terreno fertile ci sono soprattutto la Scandinavia e gli ex sovietici: ‘Il fenomeno del salto militare, con i campi di addestramento in Russia, sta crescendo – spiega Øyvind Strømmen, analista di Oslo, esperto di movimenti di estrema destra -. Sembra di assistere allo stesso processo che si osservò durante la guerra nei Balcani. Negli Anni 90 era lì che si addestravano i miliziani dell’ultradestra, oggi c’è l’Ucraina. Teatri perfetti per far crescere in sicurezza e preparazione i neonazisti scandinavi, molti dei quali sono andati a combattere anche in Siria, accanto a curdi’. Il potenziale di violenza, secondo Øyvind Strømmen è enorme: ‘I numeri sono ancora bassi, ma i miliziani addestrati in Ucraina tornano nei rispettivi Paesi con una esperienza militare e una fiducia nelle azioni armate estremamente solide’”.
In Olanda – rileva un recente rapporto di Europol, l’agenzia dell’Unione europea che si occupa di contrastare il crimine organizzato e il terrorismo – le violenze dell’estrema destra maturano a fronte della paura che il Paese stia venendo “islamizzato”. L’estrema destra olandese è frammentata – i gruppi Pegida, Voorpost, Rechts in verzet e Erkenbrand – e al momento gli aderenti non sono in crescita (con l’eccezione di Erkenbrand). In Scandinavia operano diversi gruppi: il Nordiska Motståndsrörelsen svedese ha adepti anche in Danimarca, Norvegia e Finlandia. Ma più che i gruppi organizzati, in Svezia il problema è rappresentato da una galassia di individui che hanno assorbito la narrazione xenofoba dell’estrema destra: negli scorsi anni sono stati arrestati diversi soggetti per crimini motivati dall’odio razziale.
L’estrema destra, poi, secondo Europol ha spesso legami transnazionali. Il citato gruppo olandese Pegida, ad esempio, mantiene rapporti con le organizzazioni sorelle in Germania, Belgio e Regno Unito. Lo stesso fanno, poi, il gruppo austriaco Identitäre Bewegung, quelli portoghesi Blood and Honour, Portugal Hammer Skins e Nova Ordem Social, e diversi gruppi di estrema destra della Polonia.
Se non è allarme “nero” questo…