Nemica numero 1 per gli Usa nel campo degli esteri sarà la Cina, con il candidato scelto da Joe Biden, per guidare la Central Intelligence Agency (Cia), William J. Burns, pronto ad aumentare l’attenzione dell’Agenzia di spionaggio sulla Cina, definendo “la nta il “più grande test geopolitico” per gli Stati Uniti. Leadership cinese antagonista e predatrice”.
Parlando all’audizione di conferma ieri davanti alla Commissione Intelligence del Senato, il diplomatico ha affermato che raccogliere informazioni sulla Cina sarà una priorità se otterrà l’incarico.
“Per la Cia ciò significherà porre maggiore attenzione e urgenza, rafforzando continuamente il già impressionante gruppo di specialisti sulla Cina, definendo in questo senso l’allocazione delle risorse per il lungo periodo”, ha detto il Burns alla Commissione.
Una revisione del Congresso dell’anno scorso ha rilevato che la Cia e altre agenzie di intelligence erano state troppo lente nell’adattarsi alla sfida economica, militare e tecnologica posta dalla Cina e rimanevano eccessivamente concentrate sulle minacce esistenti come il terrorismo e le risorse militari convenzionali degli avversari.
Burns, ex vice segretario di Stato e Ambasciatore in Giordania e Russia, ha ricevuto consensi sia dai democratici che dai repubblicani nella Commissione Intelligence, che dovrebbe ampiamente approvare la sua nomina e inviarla al Senato per il voto dell’aula.
Burns, 64 anni, dovrebbe assumere la direzione della Cia dopo quattro anni tumultuosi in cui l’ex presidente Usa, Donald Trump, ha spesso criticato pubblicamente le valutazioni delle agenzie di intelligence statunitensi sull’interferenza elettorale russa, le intenzioni della Corea del Nord, le armi nucleari iraniane e altri temi. Il morale ne ha sofferto e alcuni alti funzionari se ne sono andati.
“Abbiamo sentito una serie di preoccupazioni”, ha detto il senatore Dem, Mark Warner, presidente della Commissione, esortando Burns a rafforzare il credo dell’agenzia di spionaggio sul fatto che “a prescindere dalla pressione politica, qualunque cosa accada, i funzionari della Cia faranno sempre la cosa giusta e diranno la verità al potere”.
Il candidato ha detto al panel che lo avrebbe fatto ma ha sottolineato che fornire cattive notizie, tramite valutazioni di intelligence, al presidente e ad altri responsabili politici senior “è spesso più facile a dirsi che a farsi”.
Burns ha detto che, insieme alla Cina, le sue priorità consisteranno nell’impatto della tecnologia sulle operazioni della Cia; nella forza lavoro dell’agenzia; e nelle partnership con altri servizi di intelligence statunitensi e alleati.
Il candidato ha riconosciuto che “l’onnipresente sorveglianza tecnologica” ha reso più difficile per i funzionari della Cia operare clandestinamente: viaggiare, reclutare spie e incontrare fonti.
Sulla Cina, Burns ha detto al senatore repubblicano Ben Sasse di non avere “una formula precisa da offrire” su quanto riequilibrare la spesa e il personale della Cia per combattere il terrorismo internazionale che rimane una minaccia, ma che porrà maggiore attenzione sui piani e le azioni globali di Pechino. “Sarà di fondamentale importanza per l’agenzia adattarsi”, ha detto. Gli Stati Uniti, ha aggiunto, devono “guardare al lungo termine e sviluppare una strategia bipartisan molto chiara” nei confronti della Cina. cos