L'allarme lanciato dalla Nato: "Il Covid ha accresciuto le minacce alla sicurezza"
Top

L'allarme lanciato dalla Nato: "Il Covid ha accresciuto le minacce alla sicurezza"

"Il 2020 ha segnato il sesto anno consecutivo di crescita della spesa per la difesa degli alleati europei e del Canada, con un aumento in termini reali del 3,9%"

Jens Stoltenberg.
Jens Stoltenberg.
Preroll

globalist Modifica articolo

16 Marzo 2021 - 14.32


ATF

Il 2020 ha segnato “il sesto anno consecutivo di crescita della spesa per la difesa degli alleati europei e del Canada, con un aumento in termini reali del 3,9%”. Lo riporta l’ultimo rapporto annuale della Nato presentato oggi dal segretario generale dell’organizzazione, Jens Stoltenberg.

Per fronteggiare l’avanzare e il diffondersi del virus “sono state coinvolte quasi mezzo milione di truppe” impegnate nella consegna “di attrezzature e forniture mediche, nel trasporto di pazienti e personale medico, nell’acquisto di strumenti necessari”.

Nel 2020, “Il virus non ha impedito all’organizzazione di fare il suo lavoro: la nostra capacità di difendere l’area euro-atlantica rimane inalterata e, per tutto l’anno, abbiamo lavorato per aiutare a salvare vite e mantenere le persone al sicuro”.

L’alleanza atlantica continua ad essere cruciale per affrontare la sfide del futuro: nel rapporto della Nato per il 2020 si indicano fra le principali quelle poste dalle politiche di Russia e Cina, dal terrorismo e dai cyberattacchi. “Il 79% dei cittadini crede che la collaborazione tra Nord America ed Europa in materia di sicurezza sia importante”, si legge nel rapporto presentato dal segretario generale Jens Stoltenberg, che ha ribadito come “un forte legame transatlantico sia la pietra angolare per affrontare le prossime grandi sfide”.

Il documento cita in particolare le “azioni aggressive della Russia”, il “ruolo e ascesa della Cina”; il “terrorismo internazionale”, gli “attacchi informatici più pericolosi”. Senza dimenticare le implicazioni sulla sicurezza globale causate “dai cambiamenti climatici”. Tutte prove che, per la Nato, “sono troppo grandi per qualsiasi Paese o Continente per essere affrontate da sole”.

Per questo “dovremmo approfondire le nostre relazioni con partner a noi vicini come Australia, Giappone, Corea del Sud e Nuova Zelanda, e raggiungere altre nazioni che la pensano come noi in tutto il mondo”.

Stoltenberg ha poi ricordato il lancio dell’iniziativa ‘Nato 2030’ “volta a rafforzare la nostra alleanza in un mondo sempre più imprevedibile” puntando “sull’unità tra Europa e Nord America” che deriva “dalla nostra promessa di difenderci a vicenda” e “impegnandoci a consultarci su tutte le questioni che riguardano la sicurezza”.

Per mantenere “il popolo al sicuro, abbiamo bisogno non solo di eserciti forti, ma anche di società forti” con l’individuazione di “obiettivi concreti come le infrastrutture e le comunicazioni, compreso il 5G e i cavi sottomarini”.

L’alleanza “ha bisogno di mantenere il vantaggio tecnologico, per rimanere competitivi in un mondo sempre più competitivo”. L’ultimo messaggio di Stoltenberg è rivolto al mantenere salda l’unità tra i Paesi della Nato per guardare al futuro: “Dobbiamo rafforzare le nostre democrazie, sostenere le nostre istituzioni e riaffermare i nostri valori. Abbiamo un’opportunità unica di aprire un nuovo capitolo nelle relazioni transatlantiche. E tutti noi abbiamo la responsabilità di coglierla”. 

Native

Articoli correlati