Un monito che chissà quali effetti avrà visto che un eventuale califfato talebano potrebbe avere molti appoggi e molti denari, magari non dall’Europa.
Berlino mette in guardia i talebani: se istituiranno un califfato in Afghanistan, il Paese “non avrà più un centesimo” dai fondi per l’aiuto allo Sviluppo investiti dalla Germania, che attualmente versa 430 milioni all’anno alle casse di Kabul.
Lo ha detto il ministro degli Esteri Heiko Maas al Morgenmagazin della Zdf, aggiungendo:
“Questo lo sanno anche i talebani”. Il ritiro delle truppe tedesche è dipeso dalla decisione americana, ha continuato il ministro, affermando che, senza un impegno militare degli Usa e al di fuori della missione Nato, un impegno sul posto non avrebbe alcun senso.
Polemica sui rifugiati afghani in Ue
Monta nel frattempo la polemica sui rifugiati afghani in Europa, con Bruxelles che teme una nuova ondata come nel 2015 e le varie capitali divise sul destino di migliaia di persone che fuggono dalla guerra e dalla vendetta dei talebani. Nelle ultime ore anche l’Olanda ha deciso di sospendere i rimpatri dei migranti introducendo una moratoria di sei mesi. Una retromarcia, visto che solo ieri i Paesi Bassi, con Germania, Austria, Danimarca, Belgio e Grecia avevano scritto una lettera alla Commissione europea, per chiedere di proseguire con i rimpatri.