Un minuto di silenzio per Zaki Anwari il giovane numero 10 afgano
Aveva 19 anni, della nazionale giovanile di calcio dell’Afghanistan, è morto precipitando da uno dei voli internazionali a cui si gli afghani si sono aggrappati per fuggire dall'emirato islamico.
Onofrio Dispenza Modifica articolo
20 Agosto 2021 - 19.14
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Mentre l’Afghanistan sfilava in protesta, portando la sua bandiera contro i talebani, è arrivata la notizia che anche Zaki Anwari, 19 anni, della nazionale giovanile di calcio dell’Afghanistan, è morto precipitando da uno dei voli internazionali a cui si gli afghani si sono aggrappati per fuggire dall’emirato islamico.
Sulla maglia rossa aveva il numero 10. Ecco, sarebbe bello che il campionato di calcio si aprisse con un minuto di silenzio per lui, per Zaki, per tutti i giovani e le ragazze, per i bambini, per le bambine, per gli uomini e soprattutto per le donne dell’Afghanistan. Sarebbe una sensibilità che onorerebbe il calcio, lo sport, il nostro Paese, che con quel che accade a Kabul dovrà fare i conti anche in termini umanitari, e perché li sono in gioco valori che sono fondamento della nostra Costituzione, nata dopo l’orrore del nazifascismo. Anche lì cantano la nostra “Bella ciao”.
“Proviamo a ricordarcelo, la prossima volta, e forse un po’ di quello spazio, esclusivo, trasudante retorica e medaglie, che ha dominato l’informazione italiana dell’estate – nota su Facebook l’amica Lucia Goracci, corrispondente Rai da quell’area del mondo – lo concederemo anche alle crisi alle porte di casa. Prima che ci esplodano in faccia”. Noi quel minuto di silenzio lo proponiamo, anche se il calcio di oggi, il nostro calcio più che sensibile al pianto dei bambini e alla disperazione delle madri, è sensibile ai segni della ricchezza, della scandalosa opulenza.
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