Salvini-Ceccardi, quando sull'Afghanistan va in scena un nuovo capitolo de: "I miserabili"
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Salvini-Ceccardi, quando sull'Afghanistan va in scena un nuovo capitolo de: "I miserabili"

Il capo della Lega incurante del ridicolo e ignorante (nel senso latino del termine) di storia, geopolitica ed altro ancora dice non non si deve parlare con i talebani. Mentre l'altra...

Salvini e Susanna Ceccardi
Salvini e Susanna Ceccardi
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Umberto De Giovannangeli Modifica articolo

25 Agosto 2021 - 16.37


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Un tempo, ormai lontano, in Italia andavano alla grande i film-parodia di grandi capolavori. Bernardo Bertolucci aveva realizzato quel capolavoro che è stato “Ultimo tango a Parigi”, ed ecco che nelle sale italiane spopola “Ultimo tango a Zagarolo” con il duo Franco (Franchi) e Ciccio (Ingrassia).

L’abbiamo presa un po’ alla lontana. E visto che ci siamo, invadiamo il campo della letteratura. Chi non ha letto, o sentito parlare, de “I Miserabili”, uno dei più celebri romanzi i di Victor Hugo. Ora, per restare alle parodie, ecco ergersi, si fa per dire, “I miserabii”, con la “m” minuscola, che albergano ai vertici della Lega. Si comincia con il capo dei capi,  Matteo Salvini.

Costui, incurante del ridicolo e ignorante (nel senso latino del termine) di storia, geopolitica ed altro ancora, mentre il direttore della Cia s’incontrava a Kabul con il leader dei Talebani, l’ex ministro degli Interni, tuonava: “Nessun dialogo con i terroristi afghani”.

Non si parla con chi impone il burqa, impedisce alle ragazze di andare a scuola, tiene in ostaggio un popolo intero, ricatta il mondo etc etc. Bene. Prendiamolo sul serio, so che non è facile ma provateci. I Taliban sono quei mostri tratteggiati dal virgulto senatore. Tengono in ostaggio decine di milioni di civili, fanno le cose più orribili. E poi, sono musulmani. Ora, se le parole hanno un senso, il suddetto senatore, il cui partito fa parte della maggioranza che sostiene il governo Draghi, dovrebbe alzare la voce per esigere che l’Italia accolga quanti più “ostaggi” dei mefitici studenti coranici. Fatto è che la coerenza non alberga dalle parti del “Papeete”. Prova ne è che Salvini dopo essersi cimentato nel campo della geopolitica, torna subito su un suo ronzino di battaglia: nessuno si provi a aprire le porte dell’Italia ai “migranti” afghani.

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Magia semantica: gli “ostaggi” si sono trasformati in “migranti” a cui sbarrare la strada. Il Salvini è digiuno, si vanta di essersi messo a dieta, di cultura costituzionale. Forse perché leggere gli pesa, o forse perché fosse per lui la Costituzione nata dalla resistenza antifascista sarebbe da tempo carta straccia. Ma visto che “Non è mai tropo tardi”, mitica trasmissione televisiva dell’indimenticabile maestro Manzi,. Si dà il caso che l’Articolo X della Costituzione repubblicana reciti quanto segue: “L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici”. 

Chiaro, no? Ricapitolando. I perfidi Talebani impediscono con mezzi abietti a milioni di afghani “l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana”. E, di conseguenza, “ha diritto d’asilo”. Un diritto che, per dirla con Mughini, Salvini “aborre”. 

Per non passare come un cinico a 360 gradi, il Matteo leghista apre un po’ i cordoni del cuore. E si lascia andare: beh, magari i bambini afghani, non tutti sia chiaro, possiamo pure farli entrare. Ora, si da il caso che, come documentato da Globalist, che in Afghanistan esista un “popolo” di bambini, 10 milioni, che sta rischiando la vita per malnutrizione, mancanza di assistenza sanitaria adeguata, tutte disfunzioni che non nascono con la conquista di Kabul dei Talebani. Un popolo di bambini, non di orfani. Perché quei bimbi hanno, non tutti purtroppo ma in buona parte sì, una madre e un padre. E allora che si fa? Si divide una famiglia, si sottare il figlio ai genitori? Si impedisce per sempre il ricongiungimento familiare?  Domande che ci piacerebbe porre al Salvini.

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Altra figura centrale di questa parodia de “I miserabili” è  Susanna Ceccardi, europarlamentare della Lega. Essendo toscana – candidata alla guida della Regione nelle recenti elezioni amministrative, finite per lei molto male – la Ceccardi si esibisce in questo mini-trattato di strampalate asserzioni. Nel mirino non sono i sostenitori del defunto Mullah Omar, ma i vertici della Regione Toscana. “Com’era purtroppo facile da prevedere, i buoni propositi della Giunta regionale si sono subito scontrati con la realtà. In questa primissima fase si scopre, guarda un po’, che mancano strutture, soldi e progetti”, sentenzia l’europarlamentare, commentando    la situazione dell’accoglienza dei rifugiati afghani in Toscana.

“Mentre Giani, Nardella, Biffoni e gli altri sindaci del Pd sono bravissimi e disponibilissimi a parole- aggiunge- nei fatti preferiscono scaricare la questione sulle città amministrate dal centrodestra, vedi Montecatini e Chianciano”. Secondo Ceccardi “quanto accaduto a Chianciano è grottesco visto che il sindaco, Andrea Marchetti, come quello di Montecatini, Luca Baroncini, ha appreso solamente dai giornali che avrebbe dovuto accogliere una parte della prima tranche di rifugiati, che poi ieri sera non sono arrivati e che, tuttora, non è dato sapere se e quando arriveranno. Ricordo al presidente Giani che interagire con primi cittadini di colore politico diverso dal suo rientra pienamente nell’esercizio delle sue facoltà. Per una volta lasci da parte il suo solito opportunismo, comunichi in maniera istituzionalmente chiara e diretta”.

 Sì, avete letto bene. L’ineffabile Ceccardi ha ridotto una tragedia mondiale ad uno scontro tra Firenze (Regione) e Montecatini e Chianciano! Incontenibile, la suddetta si inerpica anche in una riflessione storico-culturale. “La Toscana- sentenzia – non è assolutamente pronta a reggere l’impatto di una larga accoglienza, che andrebbe a insistere su un sistema già saturo, in termini di posti, e dalle ricadute economiche molto pesanti. Nel sistema Sai, un milione di euro l’anno sono sufficienti per appena 50 persone, nell’oggettiva difficoltà, se non impossibilità, di integrarle nella nostra società: stiamo parlando di uomini e donne musulmani che scappano da un Paese dai livelli di scolarizzazione più bassi al mondo”.

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E’ difficile credere ai nostri occhi. No, non è una fake news. Controllate per credere. Ste cose la Ceccardi le ha davvero pensate, dette e pubblicate. Insomma, se vieni da un Paesi con i livelli di scolarizzazione più bassi al modo, sei un paria tra i paria, impossibile da integrare. E poi c’è quel termine che azzittisce tutti, almeno secondo l’improbabile “studiosa” di Islam. Questi ignoranti analfabeti sono pure musulmani. Ignoranti e musulmani. Terribile. E i toscani se ne dovrebbero pure farsene carico?!. Vergogna, vergogna. Che l’Islam abbia secoli di storia, che l’Islam sia una religione seguita da oltre un miliardo di persone al mondo, che l’Islam politico sia tutt’altro che monolitico, tutto questo non interessa alla infuriata europarlamentare. Tra le righe, ma neanche tanto, si avverte l’insopportabile fetore di stereotipi abusati per demonizzare l’altro da sé, per costruire muri, mentali prima che fisici, impastati di odio, diffidenza, razzismo.  

I “miserabili” nostrani continuano a dare il peggio di sé. E non è finita qui. Altri capitoli si aggiungeranno, potete scommetterci, ed altre figure si apprestano ad entrare in scena. Ve ne daremo conto.

 

 

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