Corruzione e una democrazia che non è mai decollata: la liquefazione del governo afgano è colpa delle “elezioni corrotte e rubate del 2009” e dell’Onu che ha ignorato quella “frode”.
E’ la tesi del politologo ed ex inviato speciale per le Nazioni unite in Afghanistan Peter Galbraith che spiega che “il caos è la conseguenza di un catastrofico fallimento dell’intero progetto”.
Il governo sostenuto dall’Occidente non è durato nemmeno fino al ritiro delle truppe. La colpa per Galbraith è della corruzione. “Quando rubi le elezioni con la frode – spiega – poi sei capace di rubare di tutto. Anche Obama decise di credere all’Onu, e decise di ignorare la frode elettorale. E così si è creato un modello di comportamento corrotto a tutti i livelli di governo. Anche la polizia era corrotta”.
E così “nei villaggi c’era totale e feroce diffidenza verso il governo centrale”, un contesto che secondo l’esperto ha spianato la strada ai talebani: “Pian piano, capillarmente, il governo centrale ha perso autorità e i Talebani l’hanno riconquistata” Per Galbraith un G20 straordinario sul tema, come proposto dall’Italia, è “un’ottima idea”.
E per contenere la minaccia terroristica è bene coinvolgere Mosca e Pechino: “La Russia e la Cina possono fare molto su quel fronte”.