Chiamiamo per cose con il loro nome: gli Usa hanno ordinato un blitz puramente propagandistico che non cambia di una virgola gli scenari ma che serve a dare in pasto all’opinione pubblica interna e internazionale un segnale di forza.
La rappresaglia americana per l’attacco all’aeroporto di Kabul non si è fatta attendere. Con un raid mirato condotto con un drone nella provincia di Nangahar, gli Stati Uniti nella notte hanno colpito e ucciso una delle menti dell’Isis-K, l’organizzazione ritenuta responsabile del sanguinoso attentato nel quale hanno perso la vita quasi 200 afgani e 13 soldati americani.
Chi è il militante ucciso
L’identità del militante non è stata resa nota: il Pentagono lo ha definito un “planner” dell’organizzazione. Secondo indiscrezioni, l’uomo tramava futuri attacchi ma non sarebbe stato direttamente coinvolto con l’attentato a Kabul. “Riteniamo che questo terrorista fosse coinvolto nella pianificazione di futuri attacchi a Kabul”, riferisce un funzionario dell’amministrazione citato dai media americani. L’uomo sarebbe stato sotto osservazione da prima dell’attentato e il personale americano avrebbe atteso che fosse solo prima di lanciare l’attacco con il drone. Il Reaper americano, partito da una base in Medio Oriente, lo avrebbe colpito mentre era a bordo di un veicolo.
“Le forze armate americane hanno condotto un’operazione anti terrorismo contro uno degli organizzatori dell’Isis-K. Il raid è avvenuto nella provincia di Nangahar, in Afghanistan. Le indicazioni iniziali segnalano che il target è stato ucciso. Non siamo a conoscenza di vittime civili”, si legge in una nota di Bill Urban portavoce del Central Command.
Un blitz, va ribadito, propagandistico. Quanto alle vittime civili c’è da dire che se in questi anni gli Usa e le forza Nato non avessero fatto vere e proprie stragi bombardando a casaccio talebani e Isis ma uccidendo molto più spesso i civili forse la democrazia afghana avrebbe avuto qualche possibilità in più di attecchire. Invece seminando morte hanno alimentato solo l’odio verso gli occupanti, di cui hanno beneficiato i talebani.