I primi passi per il futuro dell’Afghanistan si stanno compiendo, con l’istituzione di un governo e la nomina dei ministri.
I talebani si apprestano a nominare il leader religioso Haibatullah Akhundzada come guida suprema del paese.
Lo sceicco avrà un titolo simile a quello dell’ayatollah Khamenei, guida suprema dell’Iran. Il mullah Abdul Ghani Baradar, co-fondatore dei talebani, dovrebbe invece essere nominato alla guida delle operazioni giornaliere del governo.
Ad aiutare Akhundzada a definire le scelte di base dell’Afghanistan ci sarà probabilmente una sorta di Consiglio dei mullah, la cui sede dovrebbe essere Kandahar, patria storica della società pashtun, dove i talebani furono organizzati in milizia armata dal Mullah Omar nel 1994.
La capitale politica resterà, invece, Kabul, dove la figura chiave sarà il Mullah Abdul Ghani Baradar, ex combattente della guerra santa contro i sovietici negli anni ’80 e braccio destro del fondatore del movimento, Mullah Omar, deceduto probabilmente nel 2013.
Il ministero della Difesa o quello degli Esteri dovrebbe essere assegnato al Mullah Mawlawi Mohammad Yaqoob, figlio del Mullah Omar.
E un posto è previsto anche per Sirajuddin Haqqani, esponente della nuova generazione di uno dei clan più militanti che ha legami antichi con l’intelligence pachistana.
I talebani hanno individuato, quindi, diversi personaggi chiave, pensati con lo scopo di essere riconosciuti a livello internazionale, dimostrando di non volersi isolare ma di essere pronti e capaci di dialogare con le altre potenze. Tra queste figure non c’è però neanche una donna.
“Non ci saranno ministre donne – hanno spiegato i portavoce -. Tutti coloro che hanno lavorato con gli americani non saranno accettati nel nostro governo”.