Le fonti del Dipartimento della Difesa statunitense hanno reso noto che la Russia ha dispiegato quasi il 100% delle proprie forze al confine con l’Ucraina, in posizione di attacco. Non si precisa se altre truppe siano già entrate nella zona del Donbass.
“Sono letteralmente pronti ad entrare adesso se ricevessero l’ordine”, hanno spiegato le fonti aggiungendo che gli Stati Uniti continueranno a fare “quanto possibile il più a lungo possibile” per monitorare la forze russe grazie alla sorveglianza satellitare.
Il Pentagono ha avvisato il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy che l’invasione dell’Ucraina avverrà nelle prossime 48 ore. Si temono attacchi via terra e via aerea, con lancio di missili anche verso la capitale Kiev, da cui l’esercito russo potrebbe arrivare dalla vicina e alleata Bielorussia.
Il Governo ucraino, che oggi ha ribadito la sua volontà di voler entrare a far parte della Nato, ha ricevuto il messaggio, facendo però presente che è la terza volta in un mese che gli Usa avvisano su un attacco imminente. L’ultimo doveva avvenire il 16 febbraio.
Gli analisti sono convinti che la strategia degli Usa sia quella di avvertire di attacchi imminenti di modo da non farli avverare, per ritardare l’attacco e quindi la guerra aperta. C’è da chiedersi quanto a lungo questa strategia possa funzionare.