Ritratto di Sergey Shoigu, il ministro della difesa che con Putin guida la guerra all'Ucraina
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Ritratto di Sergey Shoigu, il ministro della difesa che con Putin guida la guerra all'Ucraina

Sergey Shoigu è uno dei volti della guerra di Putin all’Ucraina. Oltre che ministro della Difesa è anche presidente della Società Geografica russa. La guerra all'Ucraina passa per lui.

Ritratto di Sergey Shoigu, il ministro della difesa che con Putin guida la guerra all'Ucraina
Sergey Shoigu con Putin
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11 Marzo 2022 - 21.59


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Dopo l’invasione russa dell’Ucraina si parla molto di Sergey Shoigu: lui è uno dei volti della guerra di Putin all’Ucraina. Oltre che ministro della Difesa è anche presidente della Società Geografica russa.

Shoigu è lo stesso militare che ha annunciato che le forze missilistiche e le flotte del Nord e del Pacifico sono entrate in allerta di combattimento rafforzata ed è considerato uno strettissimo consigliere di Putin molto ascoltato dal presidente con il quale ha cominciato a collaborare ai tempi della seconda guerra cecena nel 1999. Una guerra che fu un vero e proprio genocidio.

Sergey Shoigu è nato nella regione di Tuva, nel Sud della Siberia al confine con la Mongolia, da un padre di etnia tuvana e da una madre russa, che però viveva a Lugansk, nell’Ucraina contesa. 

In queste settimane che hanno preceduto l’invasione ucraina ha assunto toni da duro, definendo «non umani» i «nazionalisti» al governo a Kiev e poi, non più tardi della metà di febbraio, aveva smentito con una gran faccia tosta al suo collega britannico che ci fosse la preparazione per un attacco. 

Leggi anche:  Putin minaccia l'Occidente e si dice pronto a un duello missilistico con gli Stati Uniti

A Sergey Shoigu viene attribuita l’ammodernamento delle strutture dell’esercito con la riduzione del ruolo dei coscritti, la formazione di unità più mobili e con maggiore potenza d’attacco, nonché la conclusione secondo tempi previsti del programma di adeguamento delle circa 5mila testate nucleari che la Russia può schierare. È stato lui a potenziare il Gru, il servizio segreto militare che ha iniziato a occuparsi di operazioni un tempo di pertinenza esclusiva del Fsb (l’ex Kgb)

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