Transnistria e Russia: gli appetiti dello Zar Putin sulla repubblica separatista russofona
Top

Transnistria e Russia: gli appetiti dello Zar Putin sulla repubblica separatista russofona

Abitata da poco più di mezzo milione di persone, questa piccola lingua di terra tra la Moldova, di cui fa formalmente parte, e l'Ucraina la Transnistria è al centro di tante attenzioni.

Transnistria e Russia: gli appetiti dello Zar Putin sulla repubblica separatista russofona
Transnistria
Preroll

globalist Modifica articolo

18 Marzo 2022 - 19.43


ATF

Guerra in Ucraina, mentre si avvicina la battaglia di Odessa crescono i rumors che vedono la Transnistria prossima preda degli appetiti neo-imperialisti del nuovo Zar della Russia Vladimir Putin.

Abitata da poco più di mezzo milione di persone, questa piccola lingua di terra tra la Moldova, di cui fa formalmente parte, e l’Ucraina è al centro di tante attenzioni.

Questa piccola repubblica separatista filorussa, la cui indipendenza non è riconosciuta nemmeno da Mosca, è finita sotto i riflettori delle cronache internazionale quando il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, aveva mostrato una mappa che sembrava indicare le possibili direttrici dell’attacco russo all’Ucraina.

E, a Sud Ovest, ce n’era una che puntava sulla Moldova attraverso la Transnistria, che confina a Est con l’oblast ucraino di Odessa. 

Il governo moldavo, nel timore di essere la prossima preda nel mirino del Cremlino, si è affrettato a chiedere l’adesione dell’Unione Europea.

La Russia, nondimeno, offre consistente sostegno finanziario al territorio, che ospita una base militare russa con 1.500 truppe e, nel villaggio di Cobasna, un deposito con 22 mila tonnellate di munizioni, tra i maggiori, se non il maggiore, dell’Europa orientale.

Leggi anche:  La breve vita di Avraham Melech: sogni, famiglia e destino segnato dalla guerra

Mosca aveva mandato i suoi uomini come forza di pace dopo il conflitto del 1992, durato alcuni mesi e costato oltre 4.000 morti, che segnò la separazione dalla Moldova, diventata indipendente e non intenzionata a restare intrappolata nel socialismo reale. Da allora i soldati sono rimasti lì, per controbilanciare la Romania, Paese Nato con una forte influenza sulla Moldova che, come Mosca, aveva addestrato e armato una delle due fazioni in lotta.

La Transnistria potrebbe quindi diventare un fronte supplementare per la conquista dello strategico porto di Odessa, distante appena 104 chilometri da Tiraspol.  Oppure una volta conquistata Odessa si potrebbe realizzare una continuità territoriale russa.

Dal 2002 il Cremlino ha infatti cominciato a rilasciare passaporti ai residenti della Transnistria, in maggioranza russofoni, mossa che suscitò le ire di Kiev e Chisinau.

Native

Articoli correlati